Bagnasco: «Francesco? Un pastore che parla al cuore dell’uomo» «La sua presenza è già un messaggio. La gente ha percepito il valore della persona prima ancora che parlasse. È il testimone che comunica...». Il Presidente della Cei racconta le prime impressioni sul nuovo Pontificato (17 marzo) 18.03.2013 Francesco Ognibene
Dal Concistoro al Conclave, dalla declaratio con la quale Papa Benedetto l’11 febbraio rinunciava all’esercizio del ministero petrino al «nuntio vobis » del 13 marzo che ha annunciato l’elezione di Papa Francesco. In un mese la Chiesa ha scritto una pagina imprevedibile della sua storia. Tra i protagonisti di entrambi gli eventi, e di quanto si è dipanato nelle settimane tra l’uno e l’altro, il cardinale Angelo Bagnasco raccoglie ora i primi pensieri. E appena rientrato a Genova, in attesa di tornare a Roma per la Messa d’inizio pontificato, li condivide con noi.Eminenza, come considera l’elezione di Bergoglio come nuovo Papa? È una grazia di Dio per la Chiesa e per il mondo in quanto il Papa per i credenti è il successore di Pietro, il Vicario di Cristo, e per il mondo intero è sentito come un grande punto di riferimento spirituale e morale. C’era una grandissima attesa ovunque, a cominciare ovviamente dalla Chiesa. E a questa attesa il Signore ha risposto tramite i cardinali elettori, in tempi rapidissimi. Il che indica ancora una volta che quando i nostri cuori sono docili all’azione dello Spirito si arriva presto a cogliere la volontà di Dio. Cos’ha pensato davanti alle prime parole e ai primi gesti di Papa Francesco? Alla grande forza della semplicità, che nasce non da un calcolo umano ma dalla fede in Cristo e dall’esempio cui si riferisce il Santo Padre assumendo il nome di Francesco. LEGGI L'INTERVISTA SU AVVENIRE.IT