Sacerdoti, cioè uomini veri

In un volume le meditazioni di don Antonio López durante gli ultimi Esercizi spirituali dei preti di CL. Un percorso tra «l'amore come essenza di Dio» e il ruolo dei preti al giorno d'oggi, «ricchi solo della carità di Cristo»
Ambrogio Pisoni

Il volume ripropone le meditazioni offerte da don Antonio López, sacerdote della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, durante gli Esercizi spirituali dedicati ai sacerdoti aderenti al movimento di Comunione e Liberazione e celebrati lo scorso ottobre. Il testo è arricchito dal saluto iniziale e dalle conclusioni di Juliàn Carròn, che ha guidato il gesto degli Esercizi.

«In questi Esercizi», scrive l'autore nella sua introduzione «ho scelto di soffermarmi sul tema centrale del cristianesimo, vale a dire sull'amore come essenza di Dio che si è rivelato in Cristo. Di nulla abbiamo bisogno, noi e il nostro mondo, più che di Dio». E poco oltre: «Egli si è rivelato in Cristo come amore trinitario, come comunione di persone. Solo alla luce del Suo amore possiamo scoprire il nostro vero volto e possiamo essere noi stessi. Vivendo un rapporto vero e profondo con Lui, possiamo anche ridestare il mondo alla Sua presenza».

Perché la sfida si pone a questo livello: la missione, come ebbe a dire don Giussani durante un raduno di universitari nel 1988, è radicalmente «l'epifania di una identità», cioè il manifestarsi della nostra conversione a Cristo. Il compito del sacerdote nella Chiesa e nel mondo, ricco della sua singolarità, non sfugge a questo metodo. «L'amore luminoso di Dio» scrive López «che è anche luce amante, è venuto incontro a ciascuno di noi, ci ha fatto suoi, e parla al mondo attraverso le nostre povere persone». Per questo la missione del sacerdote si definisce semplicemente come la testimonianza dell'amore ed il suo dettaglio occupa lo spazio della seconda ed ultima meditazione.

Nella certezza di essere mandato da Cristo, il sacerdote è chiamato oggi ad affrontare la sfida del nichilismo dominante testimoniando la potenza della croce del Signore, generatrice di certa speranza e di inesauribile carità. Questa strada è l'unica capace di colmare il cuore di letizia, di liberare dalla tirannia dell'esito il nostro impegno quotidiano, di evitare il rischio mortale del clericalismo. Gli uomini di oggi, come quelli di ogni tempo del resto, attendono di incontrare sacerdoti che siano uomini veri: ricchi soltanto della carità di Cristo e dell'urgenza di portare nel mondo la gioia del Vangelo, come ci testimonia continuamente Papa Francesco.

Antonio López
Chi ha visto me ha visto il padre
Itaca
pp. 104 - € 10