La Via Crucis degli universitari di CL a Caravaggio (Foto Carlo Colombo)

Pasqua. L'inizio di un cammino nuovo nella storia

Il messaggio che monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, ha inviato alla sua Diocesi e ai Memores Domini, per cui è Delegato speciale del Papa
Filippo Santoro*

Qual è il vero messaggio della Pasqua al di là dell’invito alla speranza, alla solidarietà, all’impegno con gli ultimi alla lotta contro le ingiustizie? Cose tutte che si proclamano anche senza la fede cristiana?
È l’annuncio che con la risurrezione di Gesù Nazareno la morte è stata sconfitta e che il nostro destino non è «l’infinita vanità del tutto» come dolorosamente affermava Leopardi pur desiderando l’infinito. È possibile la vittoria sul nulla? E non per dei filosofi, ma per le persone comuni che piangono la morte dei loro cari; per chi ha visto i propri figli affogati nel Mediterraneo e desidera la carezza di una consolazione? Come è possibile che nella nostra breve storia si introduca qualcosa di eterno?

Il mattino di Pasqua è davvero l’inizio di una novità radicale nella storia?
I vangeli ci dicono di sì e proclamano qualcosa di più e di diverso del puro desiderio naturale di permanere e di non scomparire. Ma cosa è accaduto quel mattino? Certamente non è sbucato dal nulla, ma tutta la vita del Nazareno proclamava una differenza, una pienezza incomparabile con tutto il resto. Stare con Lui era bello; superava da ogni parte la saggezza degli scribi e la rigida giustizia dei farisei. Gesù era uno come noi, ma era un altro che diceva: «Ti sono perdonati i tuoi peccati, alzati e cammina», non affondare nella tristezza. E diceva anche: «Che vale all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua vita?» La sua anima?

Il mattino di Pasqua è avvenuto qualcosa di definitivo: dentro la nostra storia c’è un punto definitivo; uno, crocifisso e risorto, che illumina tutto il resto. Le lacrime dell’Addolorata e di tutte le mamme e dei papà che perdono i figli ci sono ancora, ma la vittoria del Signore tocca il tempo e si comunica alla Maddalena, agli Apostoli e da loro anche a noi come un flusso di vita inarrestabile. È più grande di noi, non è qualcosa inventato da noi. Per noi sarebbe impossibile; è frutto della potenza del Mistero che si comunica sensibilmente. Il mattino di Pasqua è l’inizio di un cammino nuovo attraverso tutta la storia.

Da quel mattino e dal dono dello Spirito è nata l’esperienza dei testimoni di Gesù che giunge sino a noi nel segno fragile e allo stesso tempo irriducibile al mondo che è la Chiesa, ora guidata da papa Francesco diffusa nel mondo. Tante persone fragili come tutti, ma che permettono di incontrare anche fisicamente la presenza di Gesù di Nazareth, vittorioso sulla morte. E il Papa testimonia oggi che questa vita nuova, questa misericordia è per tutti fonte di misericordia, di solidarietà e di pace, anche nelle contraddizioni del presente.
Buona Pasqua!


*Arcivescovo Metropolita di Taranto e Delegato speciale del Papa per i Memores Domini