La Camminata per la pace. Milano, 7 settembre 2023 (Foto Giovanni Dinatolo)

Milano. La pace e la logica del seme

La Camminata per la pace promossa dal Coordinamento gruppi, movimenti e associazioni della Diocesi ambrosiana. Delpini: «Abbiamo il sospetto di essere insignificanti, ma Dio ci ascolta e per questo preghiamo» (da chiesadimilano.it)
Annamaria Braccini

«Talvolta abbiamo il sospetto di essere insignificanti e irrilevanti quando chiediamo la pace, ma stasera siamo qui per dire che continuiamo a pregare per la pace perché crediamo che Dio ci ascolti e che vogliamo essere uniti per percorrere vie di comunione». Nella grande chiesa di Santa Maria Regina Pacis, nel cuore del popoloso quartiere Gallaratese e nel decanato Gallaratese, Cagnola, Quarto Oggiaro, a scandire queste parole è l’Arcivescovo, che conclude la Veglia di preghiera per la pace in Ucraina e negli altri Paesi del mondo, dal titolo «Dona nobis pacem».

Davanti a lui un migliaio di persone, giunte in chiesa camminando per circa un’ora in due gruppi separati: l’uno partito da via Ampezzo, nelle vicinanze del Consolato ucraino; l’altro da piazza Segesta, nella zona di quello russo. Un gesto altamente simbolico, come la data scelta, il 7 settembre, vigilia della Solennità della Natività di Maria e dell’inizio dell’anno pastorale ambrosiano, per un’iniziativa il cui successo è andato oltre le aspettative. Segno, come osservano molti, «che la gente vuole la pace».



Sostenuta dalla Diocesi e promossa dal Coordinamento Associazioni, Movimenti e Gruppi – presenti, tra gli altri, i presidenti dell’Azione Cattolica ambrosiana Gianni Borsa, della Fraternità di Comunione e Liberazione Davide Prosperi, delle Acli milanesi Andrea Villa, e figure note della Comunità di Sant’Egidio come Giorgio del Zanna -, la camminata e la Veglia hanno visto la numerosissima partecipazione dei ministri e dei fedeli delle Confessioni aderenti al Consiglio delle Chiese cristiane di Milano. In prima fila, la Chiesa cattolica ucraina di rito bizantino con padre Igor Krupa e il Patriarcato di Mosca con l’archimandrita padre Amvrosji Makar, che hanno preso la parola per portare la loro testimonianza durante la Veglia. Ma non sono mancati i fedeli ucraini della metropolia di Kiev (guidata dal patriarca Onufrji), e del Patriarcato di Mosca. Significativo anche che, partendo da via Ampezzo, il corteo sia transitato vicino alla chiesa romena dei Santi Nazaro, Protaso, Gervaso e Parasceva del Patriarcato di Bucarest.



A rappresentare la Chiesa di Milano, con l’Arcivescovo, il vicario generale monsignor Franco Agnesi, il vicario episcopale di settore monsignor Luca Bressan, quello per la Zona I monsignor Giuseppe Vegezzi, il Moderator Curiae monsignor Carlo Azzimonti, don Alberto Vitali (responsabile dell’Ufficio per la pastorale dei Migranti) e il diacono permanente Roberto Pagani (responsabile del Servizio Ecumenismo e Dialogo).



Camminando, pregando il Rosario e ascoltando brani dal libro del profeta Isaia e stralci del discorso rivolto il 9 gennaio scorso da papa Francesco ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, si arriva a Santa Maria Regina della Pace – la cui intitolazione già dice tutto -, dove sotto il monumentale mosaico di Maria che tiene in braccio il Bambino prendono posto, a semicerchio, i ministri delle diverse Confessioni cristiane e i rappresentanti del Coordinamento diocesano. I fedeli si affollano fin sul sagrato. Ai piedi dell’altare maggiore le icone mariane ricordano la venerazione e l’amore di tutte le Chiese per la Vergine...

Continua a leggere su chiesadimilano.it