Il mosaico della Basilica di San Paolo fuori le Mura.

DA COSTANTINO A SAN PAOLO Una difesa delle radici del cristianesimo

Quarta scheda della serie sulle mostre Meeting 2009. Dalla liberalizzazione del cristianesimo all'edificazione dei primi edifici di culto. Passando per la basilica "fuori le Mura"
Marco Bona Castellotti

La mostra «Da Costantino a San Paolo. La nascita della basilica cristiana» si oppone allo stile consolatorio della cultura clerical-cheap.
Costantino è il grande imperatore che, all’atto della liberalizzazione del cristianesimo e del suo riconoscimento come religione di Stato dell’impero romano, promosse l’edificazione di edifici di culto che, secondo talune ipotesi, si caratterizzano per la continuità con le basiliche romane, secondo altri posseggono tipologie del tutto autonome.
San Paolo è l’apostolo delle genti cui viene intitolata la basilica «fuori le Mura», con la quale il percorso espositivo-didattico della mostra si conclude, al termine di una ricognizione dei principali esempi d’Occidente, da Aquileia, a Milano e specialmente a Roma, non oltrepassando la soglia del IV secolo poiché la «nascita» della basilica cristiana si pone entro questo limite cronologico.
Degli impianti basilica del IV secolo poco è rimasto di originale, pertanto lo straordinario patrimonio della civiltà e delle origini cristiane si ricostruisce sulla base delle planimetrie e dell’archeologia.
I rari resti archeologici sono sufficienti a far intendere quale potenza di testimonianza non solo monumentale le basiliche cristiane, luoghi adibiti al culto, alla venerazione delle reliquie dei santi e dei martiri e anche al semplice incontro della gente, sprigionino.
Prima delle costruzione delle basiliche costantiniane, il culto non veniva concepito in forme liturgiche e si praticava in ambienti privati, in case per lo più non sfarzose, anzi modeste, nella stanza maggiore e funzionale alla celebrazione dei riti, come il banchetto eucaristico, la preghiera, il canto degli inni e la cena in comune.
Nella mostra, a pannelli fotografici, ma con la presenza di alcuni plastici e la ricostruzione parziale dell’Aula di Porta Marina, insieme alla descrizione delle basiliche e alla loro varia destinazione d’uso si illustrano le più antiche pratiche del culto cristiano, di cui a dire il vero non si sa molto.
Questa mostra vuole esprimere un alto impegno culturale nel difendere le radici del cristianesimo e fa fronte del gaio stornellare, proprio della cultura clerical-cheap, che, con i suoi toni consolatori, il suo populismo, maschera ingenuamente un’inconfessata ignoranza; tutto questo mentre storici agguerriti stanno erodendo i segni originali del cristianesimo con sistematica pervicacia. Ne è prova il caso della Domus di Porta Marina, rinvenuta a Ostia Antica nel 1969 e ricostruita nel Museo dell’Alto Medieovo a Roma, dove spicca una superba figura di Cristo nimbato e benedicente, in marmi policromi del IV secolo, che studi recenti vorrebbero spacciare per l’immagine di un filosofo pagano, privandola così della sacralità che qualifica quell’ambiente domestico come uno dei più antichi luoghi della tradizione cristiana.

Da Costantino a San Paolo. La nascita della basilica cristiana
Curatori
: Marco Bona Castellotti, Lachenal Lucilla
Rimini Fiera - Pad A3