MARÍA ZAMBRANO, all'origine della conoscenza

Continua la serie sulle mostre del Meeting 2009. Nella quinta puntata, la vicenda di una nota filosofa spagnola. Che anticipò la crisi educativa di oggi...
Carmen Giussani

Nel 2007, in Italia, con il titolo Per l’amore e per la libertà Marietti pubblica il libro di María Zambrano Filosofia y educación, che raccoglie una serie di articoli della filosofa scritti durante l’esilio che la portò in America Latina dal 1939 al 1948 e successivamente a Roma. Di questo libro ci colpì il modo di affrontare il problema educativo e la scrittura chiara di una persona che riflette sempre sull’esperienza, senza rinunciare mai ad un affondo molto personale. In particolare, ci colpì l’acume con cui la Zambrano in un altro suo testo, Verso un sapere dell’anima, identificava, già negli anni 60, il nucleo dell’attuale crisi educativa: «Ciò che è in crisi è questo nesso misterioso che unisce il nostro essere con il reale, qualcosa di così profondo e fondamentale che è il nostro intimo sostento». Da qui, l'idea di questa mostra.
Con un filmato introduttivo, si presenta la biografia di María Zambrano attraverso riferimenti autobiografici. Per offrire spunti in risposta alla crisi dell’educazione, si passa poi alla prima sezione di pannelli, dedicata all’origine della conoscenza: il rapporto con la realtà. Secondo la filosofa, questo rapporto è «un filo di seta che non si rompe», che può entrare in crisi, ma che non si sospende, e il fatto stesso di «vivere è cercare la realtà» e aprirsi a essa con «ampiezza di fiducia», perché la realtà si dà solo a chi la cerca con amore.
Il secondo nucleo riguarda il rapporto con «il maestro». Il rapporto personale è necessario per la conoscenza. Anche il passato (la tradizione) può essere riscoperto solo attraverso un rapporto vivo. In Seneca, la Zambrano scrive: «Stiamo vivendo un momento di solitudine radicale, priva di un padre e di una fede ultima. Tutto ciò che appartiene al passato deve essere rivissuto e chiarito, affinché la nostra vita non si paralizzi» in uno sterile ricordo. La mostra presenta quello che l’autrice chiama «il mio maestro perenne», Blas Zambrano, suo padre. Un ulteriore passaggio, con il titolo «Un popolo senza maestri, senza padri, senza filiazione, non potrebbe pensare», è dedicato a coloro che, più di altri, segnarono il pensiero e la sensibilità della giovane María: José Ortega y Gasset, Javier Zubiri e Miguel de Unamuno.
A chiudere la mostra, un breve filmato sull’esperienza educativa. Una voce femminile interpreta la Zambrano mentre descrive il momento iniziale di una lezione in classe. La sorte di tutta la lezione dipende da questo momento iniziale.

Vocare. María Zambrano, una vocazione della conoscenza
Curatori della mostra
: Carmen Giussani, Ignacio Carbajosa, José Luis Almarza e Ignacio de los Reyes
Curatori del video: María de los Ángeles Martínez e Benjamín Lorenzo
Rimini Fiera - Pad. B5