La copertina del nuovo numero.

ATLANTIDE Così la conoscenza allarga l'orizzonte

Esce al Meeting il nuovo numero della rivista della Fondazione per la Sussidiarietà. Tema: la realtà non è un’opinione. Imprenditori, intellettuali e politici spiegano perché
Fabrizio Rossi

Un mondo che fa parlare altri mondi. Così si definisce Atlantide, il quadrimestrale della Fondazione per la Sussidiarietà diretto da Giorgio Vittadini. La rivista, che nel Comitato scientifico vanta oltre 40 personalità internazionali, con il nuovo numero (dal titolo La realtà non è un’opinione, in uscita al Meeting di Rimini) presenterà diverse sorprese. Innanzitutto, una nuova veste grafica. E il prezzo di copertina, che scende a 5 euro. Le novità riguardano anche i contenuti, dato che il Comitato scientifico si arricchisce con altri compagni di strada. Molte le new entry, del calibro dei giuristi Joseph Weiler e Mary Ann Glendon, il filosofo Pierre Manent, padre Pierbattista Pizzaballa, il giornalista John Waters, l’esperto di non profit Lester Salamon, il teologo cattolico Javier Prades e quello anglicano John Milbank.
A fare da filo conduttore del nuovo numero, il titolo stesso del Meeting: «La conoscenza è sempre un avvenimento». Un tema che «superficialmente potrebbe essere confinato nell’angusto recinto di una discussione filosofica astratta, senza nesso con le cose del mondo», si legge nell’editoriale. E che, invece, «trova nelle pagine di Atlantide la documentazione dell’ampiezza di un orizzonte adeguato alla statura dell’uomo, quotidianamente impegnato con le sue domande ed esigenze fondamentali». Qualcosa che vale per ogni disciplina, come dimostrano i contributi ospitati: dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia all’intellettuale russa Tat’jana Kasatkina; dal presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet a Jeb Bush, ex governatore della Florida; dal dissidente cinese Harry Wu al leader tory David Cameron; da Riccardo Muti a Carl Anderson, guida dei Cavalieri di Colombo... Ognuno «secondo la natura dei suoi interessi mostra che la dinamica della conoscenza non si realizza secondo schemi astratti, che deduttivamente si impongono alla società»: solo l’impatto con la realtà «mette nelle condizioni ottimali per imparare qualcosa e muovere passi sempre nuovi dentro il mondo, conoscendo e quindi costruendo il futuro».
A chiudere il numero, oltre agli interventi con cui è stata presentata a Washington e Roma la XXX edizione del Meeting, una sezione dedicata alla Caritas in veritate. Dal docente di Nottingham Adrian Pabst al patriarca Angelo Scola, otto commenti alla nuova enciclica di Benedetto XVI. Dove economisti, intellettuali e teologi hanno raccolto la «sfida tanto drammatica quanto entusiasmante» del documento del Papa. Un «punto di riferimento sicuro», per chi desidera «collaborare alla costruzione del bene comune, nel segno della sussidiarietà».