Lo stand di clanDestino al Meeting.

SCUOLA Dal Meeting: ma chi l'ha detto che la letteratura è morta?

Nei padiglioni della fiera lo stand della rivista clanDestino. Poeti e critici letterari si sono confrontati con insegnanti e studenti. Alla riscoperta della domanda che urge nel cuore di tutti
Gianfranco Lauretano

Pochi sanno che nel mondo degli specialisti della letteratura (poeti, scrittori, editori, direttori di riviste e collane) si incontrano spesso dei lamentoni. Il lamento è sempre lo stesso: i lettori sono pochi, i libri troppi e non interessano a nessuno, c’è la crisi... Se si allarga il numero degli operatori che si occupano di letteratura, si allarga anche il lamento: insegnanti, genitori, ricercatori sono pronti a giurare che i giovani non leggono, che il mercato del libro è in crisi, che il gusto del (raro) lettore medio è degenerato. In un piccolo spazio del Meeting ‘09 si è fatta esperienza di tutt’altra situazione. Lo spazio era quello di clanDestino, storica rivista letteraria che l’anno scorso ha festeggiato i venti anni di pubblicazione (evento eccezionale in Italia, dove riviste del genere durano una manciata di numeri e poi spariscono) e che da alcuni anni allestisce un luogo di incontro nel cuore della fiera di Rimini dove passano e fanno conoscenza artisti, poeti, musicisti, scrittori. Le iniziative che vi si sono svolte ancora una volta sono state semplici: brevi letture, conversazioni, proposte di libri intorno al tema della letteratura, come disciplina di domanda sull’uomo e come amicizia, così come per un’amicizia continua anche l’impresa di pubblicare clanDestino: oltre a quella tra i due direttori (Davide Rondoni assieme al sottoscritto), quella dell’editore riminese Walter Raffaelli che da alcuni anni si è assunto l’onere economico della stampa e della diffusione, e di molti autori, soprattutto giovani, che da sempre e gratuitamente leggono e scrivono per le pagine della rivista. Quest’anno si è vista una novità: il tema proposto, “La letteratura e la scuola”, ha incuriosito e attirato, oltre ai poeti e agli artisti, anche molti insegnanti e studenti, che hanno portato la loro esperienza durante l’attività scolastica quotidiana. Ed ecco la sorpresa: la letteratura non è affatto defunta né morente, ci sono migliaia di persone che ancora amano leggere, scrivere e soprattutto insegnare il patrimonio di parole, di domande e bellezza che da secoli o da pochi mesi usiamo raccontarci in poesia e in prosa. Sono passati così dallo stand del Meeting di clanDestino docenti universitari italiani, spagnoli e portoghesi, professori del liceo che hanno narrato la passione del rapporto coi loro ragazzi che la letteratura consente di accendere, insegnanti delle medie e maestri elementari, studenti e bambini. Oltre naturalmente a poeti, critici letterati, narratori. Ognuno ha portato la sua esperienza e tutti, in comune, mettevano un cuore fatto delle domande fondamentali che sostengono tutto, anche il gusto della lettura. S’è trattato di un lavoro corale che ha suggerito pagine di bellezza e anche, certo, dialogato dei problemi che si devono affrontare oggi nell’insegnamento della letteratura. «C’è solo una possibilità di uscire da questa situazione ritrovando la cultura» ci ha detto il filosofo francese Fabrice Hadjadj, invitato al Meeting e da noi incontrato per clanDestino (l’intervista verrà pubblicata nel numero dell’autunno) «ed è ripartire dal senso, dal significato». Infatti anche i ragazzi che abbiamo incontrato riprendono a leggere e a gustare la letteratura se ritrovano negli autori la domanda di senso che urge al loro cuore. Così il Meeting per la redazione di clanDestino è stato una grande lezione: la letteratura è ben viva in migliaia di insegnanti, studenti, lettori e scrittori e il gusto della parola riemerge in tutta la sua bellezza non appena si scorge il nesso di ciò che si legge con le domande del cuore. E poiché la conoscenza è sempre un avvenimento, e un avvenimento implica un cambiamento, un progresso, anche la rivista cambierà forma e direzione, promuovendo e pubblicando proprio queste esperienze di lettura attiva, di incontro con chi (a scuola ma non solo) ha un rapporto vivo con i testi e, allo stesso tempo, le proprie domande. Nuove rubriche sono perciò in arrivo: sulla scuola, sulle esperienze europee più significative e vivaci, con giudizi sugli avvenimenti culturali più conosciuti. E soprattutto si rinnova l'ospitalità, sulle pagine della rivista, di qualsiasi esperienza che continui l’incontro iniziato al Meeting di Rimini.

info: www.rivistaclandestino.com