NOVELLA E una casa «per diventare casa»

Daniela Pajola

Novella Scardovi è la fondatrice della Casa d’accoglienza San Giuseppe e Santa Rita, che sorge a Castel Bolognese, in Romagna. La Casa accoglie minori, adolescenti e giovani donne con vari disagi. In questo libro troviamo alcune conversazioni che Novella ha avuto durante l’estate del 1992 con un amico, Eugenio Dal Pane. È lei stessa, dunque, a raccontarci gli episodi più importanti della sua vita «rinata in un incontro» e tutto quello che è scaturito da questo cambiamento. Completano il libro numerosi interventi di persone che l’hanno conosciuta e amata oltre ad alcune sue testimonianze e interviste. A ventott’anni, sposata e con un bambino piccolo, Novella vive un momento molto difficile in preda ad una forte depressione. L’inquietudine che prova, invece di chiuderla in se stessa, la rende vigilante e attenta a cogliere ciò che può rispondere al suo bisogno più profondo. E così, quando in vacanza in un campeggio dell’Appennino incontra due giovani neolaureati, Eugenio e sua moglie, accoglie subito il loro invito a pregare insieme. Ricorda con precisione quel momento: «Ero finalmente a casa …. attraverso l’accoglienza e la preghiera sperimentai la tenerezza di Dio». Da lì inizia un’amicizia sempre più profonda prima con Eugenio e sua moglie, poi con gli amici della comunità di Comunione e Liberazione. Novella comincia a vivere con un entusiasmo prima impensabile, coinvolgendo da subito il marito Giuliano. L’anno dopo i coniugi Scardovi si rendono disponibili ad accogliere in affido temporaneo alcuni bambini. Le numerose difficoltà che nascono non frenano Novella che comincia, anzi, a pensare ad una grande casa dove poter accogliere stabilmente dei bambini. Gli anni che seguono sono tutto un susseguirsi di eventi che approfondiscono l’intuizione originaria anche grazie all’amicizia sempre più stringente con le Famiglie per l’accoglienza. Novella ha un’assoluta certezza nell’azione della Provvidenza e quello che sembrava un sogno irrealizzabile con le risorse a disposizione di una casalinga e di un vigile urbano, prende pian piano forma. Il 17 marzo 1996 viene inaugurata la Casa di Accoglienza, un luogo dove «la persona deve sentirsi accolta, amata e stimata nel quotidiano». Poche settimane dopo, l’8 maggio, Novella muore in un incidente stradale, ma la sua opera non si arresta. Anzi, si dilata, tanto che negli anni successivi sono state aperte altre Case di accoglienza e Centri diurni.

Novella Scardovi
Dalla tenda alla casa
La mia vita rinata in un incontro

a cura di Eugenio Dal Pane
Itaca
pp. 159 - € 12