QUARTETTO ITALIANO I primi passi di un gruppo che ha fatto storia

Milena Ardesani

È una storia di amicizia, passione e grande musica quella del Quartetto Italiano, la leggendaria formazione da camera che ha brillato di luce propria sulla ribalta internazionale del secolo scorso; durante i suoi 35 anni di attività – dal 1945 al 1980 – il gruppo ha tenuto oltre tremila concerti in tutto il mondo, mantenendo praticamente immutata la sua formazione per tutto il tempo. Cifre da record, che rendono testimonianza, di una vicenda umana e artistica decisamente fuori del comune, che questa edizione discografica permette di seguire nei suoi primissimi passi.
I violinisti Paolo Borciani ed Elisa Pegreffi, il violista Piero Farulli e il violoncellista Franco Rossi si sono incontrati a Siena nel 1942, frequentando i corsi dell’Accademia Chigiana, ma l’idea di “fare quartetto” venne loro solo a guerra finita; erano tutti giovanissimi, poco più che ventenni, e nel loro impegno e nella loro baldanza si può leggere la volontà di rinascita e di riscatto di un intero Paese, che alla musica affidava un messaggio di speranza e di pura bellezza per curare le numerose ferite ancora aperte.
«Il Quartetto Italiano è venuto fuori come una cosa naturale, come si nasce o si cammina», ha ricordato qualche anno fa la Pegreffi, così come con estrema naturalezza i musicisti hanno anche deciso di «suonare a memoria», senza leggii e spartiti: «non per presunzione», ebbe poi a chiarire Rossi, «ma senza l’obbligo di girare le pagine ci sentivamo più liberi, comunicavamo meglio tra di noi…».
Da subito il repertorio dei quattro “Peter Pan della musica” – come li ha definiti il critico Giulio Confalonieri dopo averli ascoltati nel 1945 al Teatro Nuovo di Milano – si è indirizzato verso la tradizione classico-romantica, muovendosi lungo la direttrice che da Haydn porta a Brahms, passando per Mozart, Beethoven e Schubert: le pietre angolari di un cammino artistico di assoluta eccellenza, come ci dimostrano le registrazioni qui raccolte, ricavate direttamente dai 78 giri e dagli ellepi originali incisi tra il 1946 e il 1952, ormai considerati perduti e per la prima volta riversati su compact disc dopo un accurato lavoro di restauro sonoro. Un documento eccezionale, che testimonia della straordinaria sensibilità, della profondità di pensiero musicale e di una perfezione tecnica che non avrebbero mai più abbandonato il percorso interpretativo del Quartetto Italiano.

AA.VV.
Quartetto Italiano: The Early Recordings (1946-1952)

Amadeus / Jupiter (7 cd, 2009)