Una scena di "Le donne del Vangelo".

ALMADÈIRA Va in scena "ciò che resta" del Vangelo

La giovane compagnia teatrale milanese si presenta alla rassegna "I teatri del sacro" con un testo sulle donne che hanno incontrato Cristo. Non un semplice spettacolo, ma l'imporsi sul palco di una domanda
Emmanuele Michela

Nove spettacoli, per due settimane all’insegna del teatro sacro: si apre presso il Salone Crt di Milano la rassegna “I teatri del sacro”, che, fino al 1 aprile, proporrà alcune opere teatrali di ambito religioso in uno dei più importanti centri di ricerca teatrale di Milano.
Tra i nove testi in programma, l’unico di una compagnia amatoriale è Le donne del Vangelo, edito e realizzato da Almadèira, compagnia teatrale milanese fondata nel 2006, e che, nelle sere del 24 e 25 marzo, metterà in scena la storia di otto figure femminili del Vangelo. «Vogliamo raccontare da punti di vista diversi il medesimo incontro», racconta Valeria Guanziroli, attrice di Almadèira: «Cioè quello che queste donne hanno avuto con Gesù. Coi dialoghi, vogliamo far vedere cosa succede loro dopo la conversione, in che modo cambia la loro vita. È circa un anno che ci lavoriamo, e la cosa che cerchiamo di mettere in evidenza è come dopo l’incontro con Cristo ogni persona diventi sempre più se stessa: in fondo è quello che è successo a noi nella nostra vita». Ecco che quindi, scegliendo una scenografia scarna e dando grande importanza ai dialoghi (in scena ci saranno solo tre attori per otto personaggi), prenderanno vita le vicende di Maria Maddalena, di Marta e Maria, della Samaritana, ecc... «Chi viene a vedere questo spettacolo si trova di fronte figure già conosciute», continua Valeria: «Noi però vogliamo farne vedere l’attualità, cioè in che modo quello che loro hanno incontrato è ancora vero per noi. Quando proviamo questo spettacolo succede ogni volta qualcosa di diverso, prima di tutto a noi: ogni volta sorge una domanda in più, ci si accorge di una cosa di cui prima non ci si era accorti. È ogni volta un incontro nuovo: prima con quella donna che fai rivivere, poi con le persone che hai di fronte. È immediato immedesimarsi, chiedersi se quella cosa è successa anche a noi». Ecco spiegato quindi anche il nome della compagnia: «Almadèira è una parola romagnola che indica quello che resta sulla spiaggia dopo la burrasca. Abbiamo scelto questo nome perché vogliamo lasciare il segno in chi viene a vederci, vogliamo che quando uno viene a un nostro spettacolo esca con un qualcosa in più». Per "I teatri del sacro" Almadèira non sarà solo a Milano: venerdì si esibirà con lo stesso testo ad Artogne (Brescia), mentre sabato sarà nella bergamasca, per il festival teatrale "deSidera".
La rassegna è frutto di un bando di concorso indetto lo scorso anno da Federgat (Federazione Gruppi Attività Teatrali) col supporto del Progetto Culturale della Cei, che ha portato, nel settembre 2009, 25 compagnie teatrali nella città di Lucca, per la prima edizione dei “Teatri del sacro”. Ne sono uscite vincitrici sei compagnie professioniste e sei amatoriali (tra cui appunto Almadèira), e da questo concorso è poi partito un tour teatrale che sta portando gli spettacoli in giro per l’Italia, presso teatri e parrocchie. Così si vuole cercare di riportare in auge una tradizione molto cara ai palchi italiani, quella dei teatri sacri, che nei secoli scorsi educavano la gente del popolo mettendo in scena racconti di fatti religiosi.
Per lo stesso motivo questi nove copioni troveranno spazio nei prossimi giorni al Salone Crt: un teatro di ricerca, che, con questo evento, ha voluto dare importanza a testi che di solito non si vedono a teatro. La rassegna sarà aperta dallo spettacolo di Erri De Luca, In nome della madre, messo in scena da Danilo Nigrelli.