La copertina del disco.

BACH Illustri solisti per "I Brandeburghesi"

Andrea Milanesi

«Sei concerti per diversi strumenti»: è questa l’intestazione con cui si apre la dedica che Johann Sebastian Bach ha siglato di proprio pugno nella missiva indirizzata a «Sua Altezza Reale Monsignore Cristiano Luigi, margravio di Brandeburgo» e datata 24 marzo 1721. La denominazione «Brandeburghesi», quindi, non è stata indicata dall'autore, ma risale solo al secolo scorso, quando il biografo bachiano Philipp Spitta li intitolò, appunto, Concerti Brandeburghesi ispirandosi alla qualifica del nobile destinatario.
Si tratta di sei piccoli-grandi capolavori che riflettono altrettanti diversi microcosmi musicali, differenti per soluzioni formali, impronta stilistica e organico impiegato; unico comun denominatore, l’inconfondibile cifra del genio bachiano, che mai come in queste pagine ha saputo esprimere la sua originale concezione di “musica orchestrale”. Una visione in cui l’idea di gruppo si identifica come prodotto esponenziale delle singole parti e dove ogni musicista è chiamato a fornire un prezioso ed essenziale contributo per la riuscita generale del progetto.
Recentemente ripubblicata in una nuova edizione “restaurata” dal punto di vista sonoro - riversata su due Super Audio cd realizzati in formato “Multi-Channel” (per una riproduzione Surround) e in versione “Hybrid” (compatibile anche con i tradizionali lettori cd) - l’interpretazione dei Concerti Brandeburghesi offerta da Jordi Savall e dal suo gruppo Le Concert des Nations risulta in tal senso una delle più riuscite e convincenti (non a caso, nel dicembre 2009 la rivista francese Classica l’ha definita la migliore versione mai registrata). Nell’intento di recuperare la cifra più essenziale e cameristica della partitura, il direttore catalano ha optato per una lettura “a parti reali” (un esecutore per ogni strumento previsto dalla partitura), resa ancor più nitida ed essenziale dal suono asciutto degli strumenti d’epoca.
Ma non è un Bach freddo o asettico quello proposto da Savall, tutt’altro: in questa incisione (che risale al 1991), seduti di fronte agli spartiti dei Brandeburghesi troviamo una formazione di “all stars” composta da illustri solisti come il violinista Fabio Biondi, l’oboista Alfredo Bernardini, il flautista Pedro Memelsdorff o il clavicembalista Pierre Hantaï, oggi tutti affermati musicisti a capo di propri ensemble di alto profilo all’interno del panorama musicale dedicato al repertorio antico. E in questo laboratorio musicale d’eccellenza, Savall dirige con la consueta maestria, concedendo massima libertà d’espressione al talento e al virtuosismo dei singoli esecutori, che rispondono battuta dopo battuta all’incontenibile estro creativo di Bach.

Johann Sebastian Bach
Concerti brandeburghesi

Le Concert des Nations / Jordi Savall
Alia Vox (Jupiter)
€ 22 (2 Super Audio Cd)