Sergio Fermariello, "Guardiano dei sogni", 2010.

CASA TESTORI I giorni felici dell'arte

Nell'abitazione dello scrittore di Novate, la nuova edizione della rassegna artistica. Stanza per stanza, un’esperienza vitale attraverso opere e linguaggi diversi. Dove i giovani si confrontano con i maestri
Giuseppe Frangi

Casa Testori riapre i battenti per la nuova edizione di “Giorni Felici”. Perché questo titolo e perché questa rassegna ormai a ridosso dell’estate e a chiusura della lunga stagione espositiva milanese? “Giorni Felici” evoca un’esperienza vitale in cui artisti con storie diverse provano l’esperienza di una contiguità senza preclusioni. “Giorni Felici” sono quelli di artisti giovani, che misurano la loro energia creativa, nel confronto con gli artisti affermati che partecipano al progetto. È un flusso di sensazioni e di esperienze visive che passa di stanza in stanza con un ritmo percepibile, ma che non sovrasta mai i singoli. Ad ognuno è riservata l’esclusività ben definita di una stanza, ma ogni stanza avverte le vibrazioni che vengono dalle altre.
Quest’anno i ventidue ambienti di Casa Testori, ambienti che sono impregnati della quotidianità calma che ha scandito per un secolo la vita sotto questo tetto, sono occupati da ventidue artisti con un ricambio totale rispetto alla scorsa edizione. Il legame con Testori è testimoniato dalla presenza di tre artisti. Enzo Cucchi, per il quale il critico milanese, negli ultimi anni della sua vita, realizzò tre veri e propri libri d’arte, in un rapporto di intensa amicizia. Alessandro Verdi, uno dei talenti lanciati da Testori all'inizio degli anni Ottanta, interprete di una figurazione precipitata a ritroso in una condizione di embrionalità. E infine, a sorpresa, Pippa Bacca, la poetica interprete di un'arte nomade e senza sponde, che proprio per l'ultimo suo lavoro realizzò una delicatissima reinterpretazione dei personaggi del Ponte della Ghisolfa.
Insieme a loro una compagine larga, sia per le provenienze degli artisti sia per i linguaggi usati. Ciascuno arriva reinterpretando il luogo e le memorie del luogo. Alessandro Mendini proporrà dei wall paper attorno all’esemplare in bronzo della sua celebre poltrona di Proust, mentre Armin Linke porta il lavoro che ha una stretta connessione con il territorio: sono le foto della chiesa di vetro di Baranzate, opera celebre di Angelo Mangiarotti e Bruno Morassutti, realizzata nel 1957. Un edificio, fortemente voluto dall'allora cardinale Giovanni Montini, oggi ferito per le sue condizioni di conservazione, ma capace di una magica attrazione luminosa.
“Giorni Felici” inaugura una nuova gestione di Casa Testori, che per cinque anni sarà affidata all’Associazione Casa Testori che curerà una programmazione di mostre e di microeventi, capaci di attrarre l’attenzione e la curiosità anche dei non addetti ai lavori. Un’idea di arte che sia anche festa collettiva, voglia di scoprire legami, di inoltrarsi in territori insoliti.

La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni, dal 25 giugno all'11 luglio
Per info: www.associazionetestori.it