La copertina del cd.

CHOPIN Quelle note cristalline che arrivano fino a noi

Andrea Milanesi

È un gioco di specchi questo disco, in cui si riflettono le innumerevoli impronte di cui Fryderyk Chopin ha disseminato l'intero corso della storia della musica. Si tratta di un progetto che celebra il genio del maestro polacco riflesso attraverso l'estro e la fantasia di alcuni illustri “colleghi” che gli hanno rivolto un doveroso tributo destinato a riferirsi non solo a una più generale sfera espressiva, estetica e spirituale, ma anche allo stesso modo di concepire alcuni dei principi stilistici fondanti del pensiero musicale tout court.
Chopin è stato infatti in grado di forgiare sul proprio temperamento artistico ogni forma e genere musicale in voga al suo tempo, arrivando a trasformare la categoria cui egli stesso apparteneva: non più il pianista-compositore che creava per suonare, ma il compositore-pianista che suonava per creare, attraverso la purezza cristallina di una scrittura che dalla tastiera nasceva e alla tastiera era destinata, in un circolo virtuoso che ha conosciuto ben pochi eguali.
Date tali premesse, non ci si può certo stupire del fatto che nel corso dei decenni molti autori più o meno conosciuti abbiano sentito il dovere di rendere omaggio a uno dei protagonisti più carismatici della letteratura pianistica; il primo in ordine di tempo – e in termini di prestigio – fu il “coscritto” Robert Schumann – nato come lui esattamente 200 anni fa – che nel suo celebre Carnival intitolò il dodicesimo brano semplicemente «Chopin».
Ma è l'intero testamento ideale dell'artista polacco a essere racchiuso in questo cd, che intende esplorare la straordinaria influenza che il grande virtuoso della tastiera ha esercitato su intere generazioni di pianisti che hanno più o meno direttamente cercato di raccoglierne la pesante eredità, già a partire dalla metà degli anni Trenta del XIX secolo, lungo tutto il Novecento (quando non c’era concertista che non avesse nel suo repertorio almeno qualche pagina chopiniana) per arrivare alle soglie del Terzo Millennio.
Si spazia dai cento secondi dello Studio Hommage à Chopin di Edvard Grieg agli oltre ventun minuti delle Variations sur un thème de Chopin di Federico Mompou; nel mezzo un intero universo di microcosmi musicali compiuti dovuti al talento di compositori come Ciaikovskij, Balakirev, Godowsky, Busoni e Villa-Lobos che, tra licenze artistiche e libertà interpretative, hanno attinto al ricco catalogo di Preludi, Notturni, Improvvisi, Studi, Valzer e Mazurke del maestro polacco per offrire la loro originale testimonianza del “sentire chopiniano”. Una missione speciale che trova nel pianista Jonathan Plowright un esecutore preparato, ispirato e appassionato.

AA. VV.
Hommage à Chopin

Jonathan Plowright
Hyperion (Sound and Music)
€ 18