La copertina del libro, <br><em>Preghiere dei primi cristiani. </em>

Su cocci e papiri, «la cifra della vita cristiana»

Un volume raccoglie i risultati delle indagini sulle preghiere dei primi cristiani. Accanto alle orazioni liturgiche, le invocazioni degli umili, scritte sui muri o su pezzi di terracotta
Luisa Cabrini

Adalberto Hamman ha dedicato la sua vita all’insegnamento e alla diffusione, attraverso collane e riviste specialistiche, della teologia e dei Padri della Chiesa.
Il volume, edito nel 1952 e ora riproposto dall’editore Cantagalli, ha un duplice scopo: far uscire dalla cerchia dei cultori della materia i risultati delle indagini sulle preghiere dei primi cristiani ed offrire in una raccolta, ordinata ed organica, i principali testi - ebraici, aramaici, greci, copti, armeni, siriaci, arabi e latini - cui applicare il significato eucologico.
Accanto alle orazioni tratte dal Vangelo trovano spazio le preghiere liturgiche, quelle dei Padri e dei martiri.
Si prega in ogni festa ed in ogni ora della giornata. Si prega per sé e per gli altri, per chi è in viaggio, per i malati, per gli agonizzanti, per i defunti, per i preti e i vescovi, per le autorità civili, per i bisogni materiali e spirituali.
Vi sono preghiere su tombe, su iscrizioni votive, su graffiti di catacombe, su frammenti di papiro e su umili cocci dove mani ignote hanno inciso la testimonianza della loro fede.
Parole non logorate dall’abitudine o ingessate dalla ritualità delle formule, parole che veicolano lo stupore e la freschezza di chi si rivolge a Dio come ad una presenza familiare, parole semplici e parole di insuperabile altezza mistica. La preghiera è la cifra della vita cristiana.
Dall’istante in cui il Mistero è penetrato nella storia parlando in termini umani, il rapporto tra l’uomo ed il suo destino non è basato sullo sforzo dell’intelligenza, della volontà costruttiva, dell’immaginazione enigmatica, del moralismo complicato o dell’attesa di un assente. Centrale è l’imbattersi in un presente, l’immediatezza del riconoscimento, l’atteggiamento di chi, vedendo arrivare un amico, lo individua e lo saluta. È - per il bambino e per l’adulto - un’evidenza, che pone l’accento sulla semplicità e sull’amore. A ribadire il principio, formulato da Guglielmo di Saint-Thierry, di ogni conoscenza: «L'amore penetra là dove la scienza nulla può».

Adalberto Hamman
Preghiere dei primi cristiani
Ed. Cantagalli, Siena 2010
€ 20