L'ultimo numero di <em>Terrasanta</em>

TERRASANTA 90 anni per guardare avanti

La rivista, voce della Custodia francescana in Palestina, celebra i suoi novant’anni. Per l'occasione, un restyling grafico e varie iniziative editoriali. Per continuare a dar voce a una piccola, ma irriducibile presenza
Emmanuele Michela

Chi l’avrebbe immaginato che, in una terra come la Palestina e in un secolo come il ‘900, tra guerre, violenze e divisioni, una piccola rivista sarebbe riuscita a rimanere viva, tanto da arrivare a festeggiare il suo novantesimo compleanno? È proprio quello che è successo al bimestrale Terrasanta che quest’anno compie 90 anni.
Era infatti il gennaio del ’21 quando il periodico, voce della Custodia francescana di Terra Santa, iniziava le sue pubblicazioni. L’intento era chiaro, fin dal primo editoriale: «Mantenere e propagare la cognizione della Terra Santa nel suo vero carattere di Terra di Dio, patria di Gesù, teatro della redenzione umana. Non presenteremo opere grandi e poderose, ve ne sono già molte e perfino troppe, ma in modo semplice e popolare parleremo di qualche mistero svoltosi specialmente in questa terra benedetta, dei nostri Santuari, narrandone le vicissitudini e quanto in essi attualmente si opera, perché interessa a tutto il mondo cristiano conoscere la sorte dei monumenti della propria salvezza».
Tutto questo in un momento in cui i pellegrinaggi sui luoghi sacri della vita di Gesù avevano da poco preso le dimensioni “di gruppo” che noi conosciamo. È infatti del 1906 il primo grande pellegrinaggio italiano, guidato dall’allora vescovo di Bergamo, Radini Tedeschi, e dal suo giovane segretario personale, don Angelo Roncalli, che poi diventerà Papa col nome di Giovanni XXIII. Negli anni successivi questi viaggi hanno assunto sempre più rilievo, e proprio per questo era nata una rivista come Terrasanta, interamente dedicata ai pellegrini. Per tutto il secolo li ha informati e chiamati in preghiera sui luoghi Santi, interrompendo le pubblicazioni solo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Singolare, e al tempo stesso esemplificativo della storia e del valore di questo periodico, è la vicenda legata alla sede della redazione. È sempre rimasta la stessa, ovvero presso il monastero di San Salvatore a Gerusalemme, fino ai giorni nostri. A cambiare, è stato solo l’indirizzo: fino al 1949 era infatti sotto la Palestina, poi, fino al ’67, era in Giordania, e, infine, Israele. Nel 2005 la sede è stata spostata a Milano.
Oggi Terrasanta continua a informare i pellegrini su quanto accade in Medio Oriente, e ad affascinare i suoi lettori con le ricchezze spirituali di questi luoghi. Dal primo numero, mensile e in bianco e nero, si è passati a una versione a colori bimestrale, che, proprio in occasione di questo compleanno, verrà trasformata da un restyling grafico. Il tono è lo stesso che veniva marcato nel primo editoriale: semplice e popolare. Così come l’oggetto. E quindi, nell’ultimo numero di gennaio-febbraio si parla delle violenze contro i cristiani in Iraq e in Egitto, degli splendidi mosaici di Antiochia, e dei “Giusti” che durante il nazismo s’impegnarono in difesa degli ebrei. E in più, spazio anche al web, dove, dal sito della rivista (www.edizioniterrasanta.it), sarà possibile acquistare la versione elettronica di ogni numero. Per continuare a dar voce, anche da internet, a una piccola, ma irriducibile presenza.