La copertina del libro.

BAGNASCO Educare, il «gusto del rischio»

La «partita della storia» si gioca nella sfida educativa. Il presidente della Cei, nel suo ultimo libro, affronta il tema partendo dalla libertà. Che nasce vivendo la «bellezza dei legami»
Ambrogio Pisoni

L'espressione «emergenza educativa» è ormai entrata nel linguaggio quasi quotidiano non solo dei media, ma anche del dialogo comune. Arricchita ed accompagnata da un'altra espressione altrettanto significativa: «sfida educativa».
Parole che sottendono e svelano un problema tanto reale quanto drammatico ed ineludibile. La sorte delle culture e dei popoli si gioca di fatto al livello dell'urgenza dell'educare: non riconoscere questo giudizio significa perdere irrimediabilmente la partita della storia. La Chiesa italiana è ben consapevole della posta in gioco tanto da essersi proposta di lavorare in questo decennio proprio su questo fronte. Il cardinale Angelo Bagnasco, che ne è alla guida, non perde occasione per riaffermare l'imponenza di questo lavoro. Così ci troviamo a disposizione questo agile volumetto che ripropone una conferenza offerta nella diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno il 24 settembre dello scorso anno e che si fregia del titolo "Educare. Dialogo con la vita". Il cardinale si concede al pubblico e al lettore con un linguaggio tanto semplice quanto efficace, descrivendo i termini essenziali dell'avventura dell'educazione e riconducendoli al loro paradigma assoluto: il rapporto di Gesù con i suoi discepoli.
È particolarmente interessante il paragrafo dedicato alla libertà che il presule significa con il termine «palestra». Essa, scrive, «è necessaria: si nasce liberi, ma bisogna imparare a essere liberi, altrimenti si pensa che la libertà sia fare tutto ciò che si vuole» (p. 31). Una libertà che può essere vissuta, imparata e coltivata solo vivendo la «bellezza dei legami» (p. 32). Non può non tornare alla memoria quel giudizio di don Giussani tanto tremendo quanto affascinante: «Cristo ama la nostra libertà più della nostra salvezza». Per questo l'educazione ha il volto ed il gusto del rischio ed esige la presenza di adulti veri: ricchi della certezza che sola nasce dalla fede vissuta in Gesù Cristo e dall'amore per il destino dell'altro e perciò della sua irriducibile ed inevitabile libertà.
Solo da un'avventura che ha questa forma può nascere la civiltà della Verità e dell' Amore, come auspicò Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita al Meeting di Rimini.

Angelo Bagnasco
Educare. Dialogo con la vita
Ed. San Paolo

€ 5, p. 46