Il Cd <em>Passio secundum Joannem</em>

FRANCESCO FEO Un «grande abbraccio» per rivivere la Passione

Viene proposta la prima incisione mondiale di un capolavoro della musica barocca partenopea a lungo dimenticato. Nella «profondità senza frivolezze degna di Bach», rivive il racconto evangelico
Andrea Milanesi

Sarebbe affrettato archiviare questo disco fra le amenità che riportano alla luce opere e compositori caduti perlopiù nell'oblio; rappresenta infatti molto di più questa prima incisone mondiale della Passio secundum Joannem del napoletano Francesco Feo (1691-1761). Innanzitutto l'ennesima conferma, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, di come lungo tutto l'arco del Settecento la scuola musicale partenopea abbia raggiunto i più alti vertici artistici dell'età barocca; e poi di come, nascosti tra biblioteche, conservatori e monasteri, si trovino ancora dei veri e propri capolavori che attendono solo di essere ritrovati per far tornare a sentire la propria voce.
Questo lo sa bene Lorenzo Ghielmi, organista, clavicembalista e direttore che da anni si dedica alla ricerca, allo studio e all’esecuzione di repertori che affondano le proprie radici lontano nel tempo, e che nella sublime musica dell'opera sacra di Feo ha trovato una splendida occasione per dare senso compiuto al suo mestiere di “maestro di cappella”, secondo la più antica e nobile accezione del termine.
Il testo della Passione secondo Giovanni è appunto ricavato dai capitoli 18 e 19 del Vangelo di Giovanni, nella versione latina della Vulgata, «a togliere» – secondo le parole dello stesso Ghielmi – «qualsiasi frivolezza alla composizione e donare una profondità e un senso religioso comparabile alle Passioni di Bach». L'esecuzione è affidata all’eccellente gruppo strumentale "La Divina Armonia" e al Coro da camera di Varese, ai quali si affianca un ottimo quartetto di cantanti solisti formato dal giovane controtenore israeliano Doron Schleifer (che con la purezza adamantina del suo timbro vocale ricopre il difficile ruolo dell’Evangelista), dai tenori Krystian Adam e Mirko Guadagnini (che impersonano rispettivamente Gesù e Pilato) e dal mezzosoprano Barbara Schmidt-Gaden, alla quale vengono affidate le arie che esprimono le riflessioni del fedele davanti alla morte in croce di Gesù.
Il risultato finale è davvero sorprendente, reso ancora più autentico e realisticamente suggestivo dallo splendido apparato iconografico che arricchisce l'elegante libretto del disco, rappresentato da una sequenza di immagini raffiguranti statue, dipinti e architetture che adornano le cappelle dei Misteri dolorosi del “Sacro Monte sopra Varese”; immagini che emergono dallo spazio per invitare l’ascoltatore/spettatore a coinvolgersi totalmente in una sorta di rappresentazione tridimensionale che unisce musica, teatro e liturgia in un unico, grande abbraccio.

Francesco Feo
Passio secundum Joannem

Passacaille / Jupiter (2010)
€ 18