La locandina della kermesse.

Al cuore di un popolo

Al via la quarta edizione della kermesse, dal tema: “Ciò che abbiamo di più caro”. Venti incontri, cinque mostre e decine di ospiti. Ma il programma, in fondo, è uno solo
Fabrizio Rossi

Venti incontri, cinque mostre, decine di ospiti... È al via la quarta edizione di BergamoIncontra. Dal 21 al 25 settembre al Piazzale degli Alpini, la manifestazione culturale sbarca proprio nel cuore del capoluogo lombardo. Per affrontare “Ciò che abbiamo di più caro”, come recita il titolo tratto dal nuovo volume che raccoglie alcuni dialoghi di don Giussani con gli universitari: «Quando parliamo di famiglia, di figli e la vita sembra prendere una strada misteriosa... dove ci appoggiamo veramente?», chiedono gli organizzatori: «Quando pensiamo a lavoro, cultura, carriera... in cosa al fondo riponiamo le nostre speranze?».
La famiglia sarà al centro di uno dei principali appuntamenti di quest’anno. In vista del VII Incontro mondiale che si terrà a Milano in primavera, Davide Prosperi, tra i responsabili di Cl, e monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, venerdì sera dialogheranno su “La famiglia: il lavoro e la festa”. Ad inaugurare la manifestazione, mercoledì alle 18.30 un incontro sulla mostra “Oggi devo fermarmi a casa tua. L’Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile”, mentre alla sera Giancarlo Cesana, docente di Igiene all’Università di Milano-Bicocca, presenterà Ciò che abbiamo di più caro. Ma ai cinque giorni parteciperanno anche il comico Giacomo Poretti, giornalisti come Toni Capuozzo e il direttore dell’Eco di Bergamo Giorgio Gandola, protagonisti del mondo delle imprese come Giuseppe Tripoli, Paolo Malvestiti e Giuseppe Ranalli, gli scienziati Marco Bersanelli e Tommaso Bellini, l’alpinista Mario Merelli, l’attore Maurizio Donadoni. E il sindaco Franco Tentorio, nonostante non sia tra i relatori: «Non mancherò di essere presente ai vari incontri», ha detto. «È una gioia condividere una manifestazione così, quest’anno al centro della città: significa che entra a far parte del cuore della popolazione».
Anche perché, come raccontava alla fine della scorsa edizione Michele Campiotti, responsabile diocesano di Cl, il programma in fondo è uno solo: «Continuare a scoprire in ciascuno qualcosa di noi».