"Avvistamenti", 2011 (olio e tecnica mista su carta <br>intelata).

«Conosco la realtà, se la metto sulla tela»

Navi-container, tram e scorci urbani che passano inosservati. A Vigevano, le ultime opere del pittore milanese Francesco Toniutti. Grosse pennellate e pochi segni, che indicano una traiettoria: «Alla ricerca dell'anima delle cose»
Francesca Mortaro

Quando camminiamo per strada, andiamo di fretta o parliamo al cellulare. Così non facciamo attenzione a quello che c’è intorno, ci “perdiamo” molte cose. «Nei miei ultimi quadri ho voluto rappresentare monumenti, palazzi, particolari di costruzioni, fili di tram: gli angoli più sconosciuti, che nessuno nota. Anche questi fanno parte dell’anima della città». A parlare è Francesco Toniutti, pittore milanese che fino al 6 ottobre espone le sue opere alla Galleria Capricorno di Vigevano. «I miei lavori vogliono andare oltre la fretta della quotidianità, per svelare un mondo tutto da scoprire».
Il suo fare pittura è una forma di conoscenza. È un tradurre “pezzi” della realtà direttamente sulla tela. Usa pennellate grosse «per creare un forte impatto ed esprimere meglio quello che mi ha sollecitato lo sguardo», spiega Toniutti. Per lui dipingere è un dono prima che un lavoro. «Mi serve a capire da dove vengo e chi sono. Ed è il miglior modo che ho per parlare con gli altri».
La sua esposizione si snoda in due grandi stanze. La prima dedicata a quegli scorci urbani che «raccontano una Milano carica di mistero», l’altra si concentra su un tema molto caro al pittore: le navi. «Fin da piccolo mi colpivano per la loro grandezza e imponenza», racconta il pittore: «Più che le navi passeggeri, mi piace dipingere quelle commerciali, le navi-container. Gli oggetti che vengono scaricati o quelli che stanno per essere imbarcati hanno sempre qualcosa di suggestivo che mi affascina». La provenienza e la destinazione di queste imbarcazioni sono ignote e «per questo catturano l’attenzione di chi osserva».
Nelle opere di Toniutti, alcune forme sbucano quasi dal nulla, su fondi spesso argentati. L'oro emerge come incastonato nella materia. E i segni sulla tela sono pochi, ma significativi perché indicano una sorta di “traiettoria”, la direzione di un viaggio dentro la realtà. «Alla ricerca della sua anima». Navi, statue, monumenti sono solo un assaggio, un esempio di quello che suscita il contatto attento con quello che ci circonda. «Io non faccio altro che lasciarmi provocare da ciò che vedo», conclude: «Metterlo sulla tela significa capirlo meglio».

Francesco Toniutti
fino al 6 ottobre 2011
Galleria Capricorno

via Simone Del Pozzo 1, Vigevano
Da martedì a domenica
10.30-12; 16-19