Tra le sale della mostra (© Giovanni Zennaro).

Il genio e la Natura

A Modena una mostra dedicata a Ansel Adams: rivoluzionò la tecnica fotografica per ritrarre i grandi paesaggi americani, facendosi testimone di ciò «che vive o è latente in tutte le cose». Guarda la fotogallery
Giovanni Zennaro

Quello che più colpisce visitando la mostra Ansel Adams. La Natura è il mio regno (fino al 29 gennaio 2012 all’ex ospedale San’Agostino di Modena) è il senso di grandezza infinita che emana da quelle immagini. Dal massiccio granitico dell’Half Dome alle pareti spioventi di El Capitan, i due giganti della California. Da un fiume ghiacciato a un arido canyon in Arizona.
L’autore, statunitense, è uno dei più grandi fotografi del Novecento. Genio della tecnica, a lui si deve l’invenzione del sistema zonale, che rivoluzionò il modo di fotografare permettendo (già in fase di ripresa) un controllo precisissimo delle molteplici sfumature di grigio nelle immagini in bianco e nero. Fu fondatore del gruppo f/64 assieme ad altri maestri come Imogen Cunningham e Edward Weston, tutti sostenitori della straight photography: fotografia diretta, senza fronzoli, scattata in massima profondità di campo per ottenere una testimonianza della realtà fedele e chiara.
Questa è l’essenza del genio: la capacità di mettere tutta la conoscenza e la perizia tecnica al servizio di qualcosa d’altro. Per Adams, a servizio della bellezza. Ne sono prova le decine di scatti esposti (circa 80 stampe vintage originali, realizzate dallo stesso autore) in questa mostra, la prima interamente riservata ad Adams in Italia. Il pannello introduttivo parla di «un percorso intimo e quasi esclusivo, volto a celebrare la bellezza e a condividere con gli altri tali e tante meraviglie»: affascinato per tutta la vita dall’imponenza delle montagne e dalla vastità delle vallate, il fotografo osserva la grande natura americana. Yosemite, Jasper, Yellowstone sono alcuni dei grandi parchi nazionali in cui periodicamente ritorna in solitudine contemplativa, con il desiderio di essere testimone per gli altri di ciò che lui può vedere. Sono epiche, le fotografie di Adams. Tutto sembra vivo ed eterno. Ciò che accade è il mutare delle stagioni. Così vediamo le rocce dell’Half Dome brillare al chiaro di luna e le ritroviamo poi coperte dalla neve d’inverno. E ancora il Monte Williamson, in Sierra Nevada, illuminato di gloria dai raggi del sole che tagliano le nuvole. Le bianche cime del Colorado...
Adams non cerca i luoghi ignoti al mondo. Fotografa quei parchi sempre più affollati da un turismo distratto, che si lascia sfuggire la grandezza del creato dentro al cestino da picnic. Più volte nella vita si scaglia contro la costruzione di strade ed infrastrutture nei parchi nazionali, evidenziando l’assurdità di dover stendere chilometri d’asfalto per permettere a tutti di visitare la “natura incontaminata”. Il suo è un ambientalismo vero, è il grido di chi sa quanto vale la fatica di salire fino alla vetta per guardare il panorama. L’artista Adams non si batte per un’idea, ma per la vita: «Credo che l’approccio dell’artista e quello dell’ambientalista siano molto vicini poiché entrambi hanno a che fare, a un livello impressionante, con l’affermazione della vita», spiega il fotografo.
C’è un dialogo totale tra l’uomo e la natura: «La wilderness, almeno per me, è qualcosa di mistico: un’esperienza intensa, intangibile e non materialistica. Il diritto all’esperienza è fondamentale». Mistica ed esperienza non sono contrapposte, anzi è solo nella profonda contemplazione del creato che l’uomo inizia l’esperienza vera, non ridotta ad arido materialismo. «Fotografare in modo diretto e autentico significa guardare oltre la superficie e registrare le qualità della natura e dell’umanità che vivono o sono latenti in tutte le cose». La scoperta della bellezza, la capacità di contemplarla, il desiderio di testimoniarla: questo è il percorso di Adams. Da qui la grandezza per noi oggi delle sue (bellissime) fotografie.

Ansel Adams. La Natura è il mio regno
Fino al 29 gennaio 2012
Ex ospedale Sant'Agostino

Largo Porta Sant'Agostino, 228, Modena
Da martedì a venerdì 11-13 e 15.30-19
sabato e festivi 11–20
Ingresso libero
Per informazioni: www.fondazionefotografia.it