La copertina del cd.

Stravinskij e Rachmaninov: un unico punto di fuga

Valery Gergiev è il più grande direttore di musica classica russa. A capo della London Symphony Orchestra, il suo ultimo progetto affianca due giganti del XX secolo. L'unione di ritmo e armonia, «espressione di una comune vicinanza del sentire»
Andrea Milanesi

Nato a Mosca nel 1952 da genitori caucasici, il direttore Valery Gergiev è oggi lo zar incontrastato della musica russa; a capo delle maestranze del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo (ex Kirov, che guida fin dal 1988) e della blasonata London Symphony Orchestra (dalla quale è stato nominato direttore principale nel 2007), si è imposto nel tempo come un vero e proprio re Mida, in grado di trasformare in pura arte tutto quello che riesce anche solo a sfiorare con la sua instancabile e appassionata attività di promotore culturale.
La sua statura di maestro assoluto – potente, autorevole e autoritario – si riflette senza sosta nella dedizione e nella profondità di pensiero con cui affronta in modo particolare i capisaldi del grande repertorio russo tra XIX e XX secolo; musica sinfonica, teatro d'opera e balletti rappresentano infatti il campo di gioco naturale sopra cui Gergiev lancia le sue leggendarie sfide interpretative.
Nell'ultimo progetto discografico ha per esempio voluto affiancare tra loro due pagine apparentemente inconciliabili, che costituiscono in qualche modo la sintesi stilistica dell'intera opera di due grandi compositori "esuli", ma comunque legati – in modo differente – alla vita musicale della loro terra. Affiancare tra loro le Danze sinfoniche di Sergej Rachmaninov (1873-1943) e la Sinfonia in tre movimenti di Igor Stravinskij (1882-1971) significa infatti spalancare l'ascolto verso orizzonti compositivi e mondi sonori contrastanti, in cui tutto concorre però a individuare un unico, condiviso punto di fuga, che prescinde dalla distanza dei mondi artistici di riferimento, dalla varietà delle forme o dalla diversità dei linguaggi utilizzati.
Da un lato la predominanza della ricchezza melodica e del tessuto armonico che marchia a fuoco le Danze (ultima opera del catalogo di Rachmaninov, terminata nel 1941), dall'altro il dominio assoluto dell'elemento ritmico che si impone come trait d'union fra i movimenti della Sinfonia di Stravinskij (scritta tra il 1942 e il 1945) rappresentano l'espressione viva di una comune vicinanza nel sentire: la necessità di liberare un'urgenza comunicativa che nasce dal profondo del cuore, una domanda aperta di fronte alla realtà in cui si riverbera il fascino di una grande tradizione, che affonda le sue radici nei ritmi e nelle melodie che hanno accompagnato nei secoli la storia del popolo russo. E tutto questo Valery Gergiev lo sa molto bene.

Rachmaninov: Danze sinfoniche
Stravinskij: Sinfonia in tre movimenti

London Symphony Orchestra, Valery Gergiev
Lso / Sound and Music (2012)