<em>Madonna delle Torri</em>, Bramantino, 1520, Pinacoteca Ambrosiana.

Giovanni Agosti spiega Bramantino

Una mostra per conoscere il più grande artista lombardo del rinascimento nella città che raccoglie la maggior parte delle sue opere. Spiegata dal curatore. Questo il programma della visita organizzata dall'Associazione Testori per il 6 ottobre
Pietro Bongiolatti

Uno dei più grandi artisti del rinascimento italiano, Bramantino, una mostra totalmente dedicata a lui nella città che conserva il maggior numero delle sue opere, Milano, e la possibilità di una visita a porte chiuse guidata dal curatore, Giovanni Agosti. È l’appuntamento organizzato dal’Associazione Testori per il 6 ottobre alle ore 17.15.

«Il più grande artista lombardo del Rinascimento, l’unico in grado di stare a fronte di Leonardo, di chinarsi sul Cenacolo senza esserne travolto» Giovanni Agosti, professore di Storia dell’arte moderna all’Università degli studi di Milano e membro del comitato scientifico dell’associazione che ne porta il nome, ha definito così Bartolomeo Suardi detto Bramantino. Deve il suo nome allo stretto rapporto avuto con Bramante, pittore e architetto alla corte di Ludovico il Moro. Un artista in sintonia con le ricerche più all’avanguardia del suo tempo, come ha commentato il professore: «la Ferrara espressionista di Ercole de’ Roberti, la sperimentazione di Leonardo, la Roma città aperta di Giulio II prima di Raffaello, i languori di Giorgione e del Correggio. Tutto attraverso una peculiare cifra stilistica, votata a una sorta di astrazione, fino a dare vita a immagini dalle iconografie sesso stravaganti e misteriose». Oggi riportato all’attenzione di tutti grazie anche a tanti artisti contemporanei che ne hanno apprezzata l’opera, da Aldo Rossi a Patti Smith.
Ora la maggior parte delle sue opere sono di proprietà di alcune raccolte pubbliche milanesi e fino al 16 ottobre saranno riunite per la mostra “Bramantino a Milano”, che si snoda all’interno del Castello Sforzesco, dalla Sala del Tesoro dove l’Argo custodiva le ricchezze degli Sforza alla sala della Balla con i dodici arazzi della collezione Trivulzio, composti su disegni dell’artista lombardo.

Posti limitati e iscrizione obbligatoria.
Per prenotare:
telefonare al 02552298371
o scrivere a info@associzionetestori.it
Costo 15 € (10 per gli studenti),
che andranno a sostegno dell’Associazione Testori