Piano piano, passo dopo passo
Il grande pianista si racconta nell'appena edito "It's me", attraverso i brani di maestri come Beethoven e Chopin. Una storia di profonda intesa, quella tra lui e la musica, cominciata sulle note dei cartoni animati. Fino al successo da "sold out"C’era una volta un bambino cinese di tre anni che, come tanti suoi coetanei, aveva una passione viscerale per i cartoni animati. Un giorno gli capitò di vedere i suoi eroi preferiti, Tom & Jerry, rincorrersi sulla tastiera di un pianoforte sul sottofondo di un virtuosistico pezzo di Liszt (la Rapsodia ungherese): ed è subito stato colpo di fulmine!
Oggi quel piccolo è diventato un grande pianista che, a trentun’anni, può già vantare concerti da “tutto esaurito” alla Carnegie Hall di New York o al Teatro alla Scala di Milano, contratti con le più importanti case discografiche internazionali e addirittura un’autobiografia, che si apre con una massima di un filosofo cinese del VI a.C.: «Un viaggio di mille miglia comincia con un solo passo».
Il suo nome è Lang Lang, che nella lingua del suo Paese d’origine significa “brillante”, e non si potrebbe trovare aggettivo migliore per descrivere il temperamento di questa nuova stella nel firmamento della musica classica. La sua storia di enfant-prodige non ha però per nulla i contorni della fiaba per bambini, ma è scandita da rinunce, sacrifici, lezioni massacranti, insegnanti violenti e scelte drammatiche, vissute e superate grazie a un unico, grande sostegno: l’amore infinito per la musica e la convinzione che attraverso di essa si imponga un messaggio di Bellezza insopprimibile, che lo ha spinto a superare i momenti più difficili e a vincere il suo primo importante concorso internazionale (il “Cajkovskij” in Giappone), fino poi a trasferirsi in America, dove gli si sono spalancate le porte di un nuovo mondo.
Il resto è quasi leggenda, come testimonia un nuovo cofanetto targato Deutsche Grammophon che celebra le epiche gesta di Lang Lang alle prese con i grandi Concerti per pianoforte e orchestra del più classico dei repertori, firmati da maestri come Beethoven, Chopin, Mendelssohn, Cajkovskij e Rachmaninov.
Un’opportunità per seguire da vicino la crescita e l’affermazione di un fenomeno straordinario, riconosciuto e apprezzato da pubblico, critica e addetti ai lavori, colleghi compresi; alcuni dei direttori d’orchestra chiamati sul podio durante le varie registrazioni sono infatti anche illustri pianisti (come Daniel Barenboim e Christoph Eschenbach), che hanno voluto imprimere il loro sigillo di garanzia sul talento di un artista che non ha mai smesso di crescere e migliorare. Passo dopo passo…
Lang Lang
It’s Me: The Piano Concertos
Lang Lang, Orchestre varie, D. Barenboim, V. Gergiev, Z. Mehta, C. Eschenbach
4 Cd, Deutsche Grammophon / Universal (2013)