BergamoIncontra si svolge da dieci anni sul Sentierone e negli spazi del Quadriportico e di piazza Dante (© Federico Buscarino)

A Bergamo, alla scoperta di ciò che colma il vuoto

"Quid animo satis? Cosa basta al cuore dell'uomo?". Hanno provato a rispondere a questo gli organizzatori della decima edizione di BergamoIncontra, con incontri, mostre e spettacoli
Tommaso Minola

«Proprio dove il cuore sembra essere colmo - una moglie, un marito, i figli, una famiglia serena - si avverte come uno spazio vuoto. È come la sorpresa di scoprire, in una casa animata e piena di vita, una stanza vuota. È il segnale che ogni uomo attende Dio e solo Dio lo colma. L’uomo è una fucina di desideri che abbiamo lasciato raffreddare».

Monsignor Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, ha partecipato all’incontro sul titolo di BergamoIncontra 2017 e ha sintetizzato con questa immagine la provocazione posta quest’anno dagli organizzatori a tutta la città: Quid animo satis? Cosa basta al cuore dell’uomo?”.

Oltre 5mila le presenze che hanno animato il cuore di Bergamo da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio: 8 incontri in programma, 3 spettacoli, 2 mostre, una fornitissima libreria, una stuzzicante proposta gastronomica e tante attività per i bambini.

Il teatro-concerto ''Hymne à l'amour'' sulla figura di Edith Piaf (© Federico Buscarino)

Il tema ha toccato il cuore di chi si è trovato sul Sentierone, la strada che porta fino alla città “alta”: dai passanti curiosi ai relatori, che si sono profondamente coinvolti, fino ai membri delle realtà associative cittadine con le quali si sono intrecciate durante l’anno relazioni che hanno messo in luce una ricchezza umana e tutto il desiderio di confronto che da sempre caratterizza la terra orobica. Da BergamoScienza a Caritas, dal Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese a quelli di Ascom Bergamo Confcommercio e Confindustria. E poi Compagnia delle Opere.

Alla mostra sul titolo il compito di documentare l’universalità di quella domanda: Pirandello, Pavese, Jovanotti, Ron, Evanescence… Fino a don Giussani… Un viaggio tra poesia e musica che ha permesso di incontrare le persone al livello più vero, il livello dell’io.



Come racconta Cristina Locatelli, tra gli organizzatori: «Ho visto tanta commozione di fronte a persone che parlavano del cuore: occhi che si illuminavano, lacrime, espressioni di gratitudine dicevano quello che di noi, come dice Rilke, “tutto cospira a tacere”. Mi sono stupita perché molti sono ritornati, il giorno dopo, per partecipare a un incontro. Oppure anche solo per ripassare alla mostra e salutare. Un giovane sulla trentina alla fine della visita mi ha raccontato il suo drammatico percorso di ricerca fino a quando ha ceduto a Dio ritrovando la fede. Anche lui è tornato il giorno dopo, ha partecipato a più di un incontro e ha continuato il dialogo con noi, grato, ha detto, di trovare “qualcuno con cui poter parlare di ciò che mi sta a cuore”».

Anche un senzatetto, sabato mattina, ha detto la sua: «Siete stati bravissimi. Queste cose nessuno le ha mai dette qui in mezzo alla città». E si sono riconosciute in uno spunto, in una frase o in una canzone pure le anziane ospiti di una casa di riposo che sono venute in visita. Ma anche i bambini di chi si fermava a guardare. Qualcuno passando e leggendo tra i pannelli, si è fermato a segnarsi su un taccuino qualche frase… Ma forse l’episodio più emblematico è stato quello con i relatori dell’incontro dedicato al rapporto tra islam e Occidente. Lo racconta Andrea Pesenti: «Al termine del percorso uno di loro, musulmano, mi ha chiesto , se avrebbero potuto esporre quei pannelli presso la loro comunità, perché "la mostra ha fatto un viaggio dentro l’uomo: è come aver messo gli occhiali a raggi X che permettono di vedere dentro le persone"».

Concerto della band Clerq

Stesso filo conduttore per gli incontri. Di fronte a temi come lavoro, formazione, economia, islam, migranti, educazione, arte e musica (sul palco, il cuore inquieto di Edith Piaf con il suo Hymne à l’amour e il concerto della band Clerq) ci si è chiesti: «Dove sta la soddisfazione? Cosa accade all’uomo quando trova una soddisfazione?».

«Qualcosa ci deve essere che risponde alla domanda»: questa la provocazione con cui, grazie all’incontro con Maria Teresa Landi, ricercatrice al National Institute of Health nel Maryland, concludiamo la prima giornata di BergamoIncontra; ma è solo l’inizio: «Qualcuno ci deve essere», ci testimonia Silvio Cattarina, guida della Cooperativa sociale “L’imprevisto” di Pesaro. Ma sarà l’incontro con padre Ibrahim Alsabagh, parroco ad Aleppo, nella martoriata Siria, che permetterà di concludere che Qualcuno c’è. Quid animo satis? Questa è la domanda inesauribile del cuore dell’uomo e del cuore di Dio che lo aspetta. Protagonista della storia è il mendicante.

Visitatissima anche la mostra “Migranti, la sfida dell’incontro”. «Un gruppo di ragazzi nigeriani, da qualche mese in Italia, ha visto il video che presentava le drammatiche scene dei salvataggi», racconta Tiziana: «Ho visto facce come pietrificate, volti che tentavano di sdrammatizzare ridendo, occhi che piangevano. Chissà cosa hanno mosso in loro quelle immagini... Ma poi, vedendoli presentare sul palco le loro canzoni con entusiasmo, non ho potuto fare a meno di commuovermi ancora per il loro desiderio di vivere, raccolto da alcuni di noi nei mesi scorsi con la proposta di riunirsi per cantare insieme».

Presentazione del libro ''Una strana compagnia'' con Carmine Di Martino

C’è stato anche chi, alla fine del percorso, ci ha detto: «Sarebbe possibile insegnare italiano a questi ragazzi? Ho poco tempo, ma posso garantire una continuità». Alcuni insegnanti, invece, hanno chiesto di poterla portare nelle scuole e «una bella ragazza di colore capitata per caso mi ha ringraziato perché non si aspettava una mostra così bella», dice Anna: «Altre due signore, finito il giro, avevano le lacrime agli occhi. Per me è stato un guadagno prepararla, spiegarla e vederci in azione». Anche Marta, “maturata” due giorni prima, lunedì ha inviato un sms alla sua professoressa: «Mi manda il link della mostra?».

Non poteva mancare lo spazio per i più piccoli, Bimbincontra, con attività dedicate alla scoperta dell’arte e della musica con Ambarabart e Music Together. E ancora, una delle novità di questa edizione, i laboratori dedicati ai mestieri: imbianchino, muratore, pasticcere, guidati dal Movimento Giovani Artigiani Confartigianato. C’erano anche alcuni studenti dell’istituto “Lorenzo Lotto” di Trescore, che hanno svolto parte delle ore di alternanza scuola-lavoro: «Aver portato quattro studenti della mia scuola mi ha costretta a chiedermi ancora di più che valore ha dare il mio tempo per la manifestazione e a non dare niente per scontato anche dopo dieci anni che partecipo», ha spiegato Donata, la loro prof.