Itaca. Trent'anni nel mare dei libri

Per l'anniversario della casa editrice di Castel Bolognese, il fondatore Eugenio dal Pane racconta il passato e il presente. «È un nuovo inizio» per un'impresa che cerca, tra le pagine, dei «compagni di viaggio»
Silvia Guidi

«Viviamo in un tempo nel quale − come ne La storia infinita di Michael Ende − il vuoto avanza. Per questo abbiamo scelto di mettere in luce e proporre solo libri che narrino l'esistenza del bene, del vero, del bello; libri che risveglino il cuore, che siano compagni di viaggio». Così si legge sul nuovo sito di Itaca, la casa editrice di Castel Bolognese che ha compiuto trent’anni il 16 dicembre. Uno dei regali di compleanno più belli, in questi giorni, è stata la visita del vescovo di Imola, monsignor Giovanni Mosciatti, che ha dialogato con i dipendenti. «La sincerità con cui le persone hanno parlato è stata commovente», dice Eugenio Dal Pane, che di Itaca è il fondatore. Una di loro ha raccontato che per anni l’impegno nel lavoro era stato il modo per essere riconosciuta: «Non mi scorderò mai l’abbraccio del mio capo quella volta che vidi arrivare un libro di cui avevo sbagliato la copertina. Ero distrutta, non mi perdonavo quell’errore. In quel momento ho imparato che noi non siamo lo sbaglio che facciamo». Un’altra si è “scusata” col Vescovo perché non frequenta la Chiesa, poi si è chiesta: «Perché sono dovuta arrivare qui? Venivo da un periodo molto difficile e complicato, ero alla ricerca di risposte. Qui ho trovato una strada sulla quale continuare la mia ricerca. Quando i miei amici mi chiedono cosa ci faccio in mezzo a tutti questi cristiani, è bello raccontargli la mia esperienza. Così conoscono attraverso di me una realtà che non è come si immaginano».

Lavoro e vita privata. Un binomio impossibile da separare (come invece consigliano tanti “manuali aziendali di auto-aiuto”, che dividono tutto in compartimenti stagni). Non si può scindere artificialmente quello che nell’esperienza di tutti i giorni è unito: se non “pesca” in profondità, l’entusiasmo dell’inizio non tiene. «Vent’anni fa ho avuto un’ischemia cerebrale», racconta Dal Pane, parlando della sua storia: «Il primo giorno i medici mi hanno detto che tutto era posto, il secondo scopro che c’è il rischio che non passi la notte. Quando mi sono trovato bloccato in un letto di ospedale, tanti amici si sono radunati a pregare per me. Per anni ho dato tanto, ma col sospetto di essere stimato solo per il mio fare. L’esperienza concreta di essere amato, invece, cambia tutto. Sono rinato in quel momento: e questa gratuità me la sono portata dentro».

Il seme che darà origine a Itaca è piantato nel 1970, quando ancora della futura casa editrice non c’è nemmeno il progetto. «Avevo 16 anni e c’era nell’aria l’ansia di costruire un mondo nuovo, quando ascoltai per la prima volta don Giussani dire: “Se l’uomo è limitato, da dove può venire la novità? La novità può venire solo da fuori, da Dio”», ricorda Dal Pane: «Quell’annuncio ha segnato la mia vita, dandole un orizzonte e un compito. Per quindici anni ho insegnato, curato il banco libri per la comunità e il Centro culturale a Imola. Iniziai a pubblicare e distribuire tramite amici insegnanti le lezioni dei corsi maturandi. È stato il primo inconsapevole passo come editore e distributore. Grazie ai corsi maturandi ero diventato amico del professor Elio Gioanola e un anno lo invitai agli esercizi della Fraternità. Nel viaggio mi propose di ripubblicare, regalandomi i diritti, due suoi testi: La poesia decadente. Pascoli e D’Annunzio e La Narrativa tra 800 e 900. Svevo e Pirandello. Gliene sono ancora grato».

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Negli anni sono nati tanti “figli” editoriali: tra gli ultimi arrivati, i libri per la scuola e Le domande grandi dei bambini. Itinerario di prima Comunione per genitori e figli. «L’idea di fondo è sempre la stessa: una stima per la ragione e il cuore dei giovani, certi che solo la bellezza possa strappare al nulla. È stata una scommessa per complessità e investimento. Nella convinzione che un’esperienza educativa originale ha bisogno di strumenti didattici adeguati». Guardando al catalogo, alle mostre pubblicate e aiutate a “camminare” con le loro gambe nel mondo, ci si accorge, dice Dal Pane, che «Itaca è più data che pensata. il frutto di questo desiderio nutrito fin dalla giovinezza di comunicare a tutti ciò che aveva attratto la mia vita».
Per affrontare il dramma del vivere servono buoni compagni di viaggio, questo è il criterio che ha dettato ogni passo dagli inizi fino al nuovo sito itacalibri.it. La libreria dei ragazzi è la prossima grande novità. A breve usciranno il quinto volume di Alla scoperta del mondo, sussidiario per la scuola primaria, e il terzo volume di A/R, antologia per la scuola secondaria di primo grado.

«l trentennale più che un traguardo è un nuovo inizio, con l’entusiasmo che nasce quando la vita è mossa dalla gratitudine», continua l’editore, che negli ultimi mesi è stato affiancato dalla figlia Elisa: «Ho concepito il mio lavoro come servizio a chi aveva una esperienza di bene e di vero da raccontare. Don Giussani dice che “l’uomo, al di fuori della coscienza del tutto, si sentirà sempre prigioniero o annoiato”. La gioia più grande è constatare la speranza che nasce attorno ai libri che pubblichiamo».