Russia Cristiana. La rete e il nuovo Samizdat

Tanti ospiti, forma inedita e contenuti di grande attualità: sono gli estremi del prossimo convegno organizzato dalla Fondazione di Seriate, il 6 e 7 novembre. Tre incontri in diretta streaming dedicati a "web e digitale"
Paolo Perego

«Tante volte in Occidente, dove c’è una grande libertà di parola e di espressione, ci troviamo a fare i conti con una certa povertà di contenuti. Eppure, in altre parti del mondo, dove quella libertà sembra mancare, vediamo fiorire un mondo interessante». Monsignor Francesco Braschi, dottore della Biblioteca Ambrosiana e presidente della Fondazione Russia Cristiana, parla della rete e del digitale, i grandi temi che saranno protagonisti del prossimo convegno organizzato dalla storica realtà di Seriate, vicino a Bergamo. Tre appuntamenti, venerdì 6 e sabato 7 novembre, in streaming sul canale YouTube del Centro Culturale di Milano, partner dell’iniziativa.

Monsignor Francesco Braschi

Titolo di questa edizione, “Una rete che imprigiona, una rete che sostiene, una rete che libera”. «Siamo partiti dall’osservazione di un mondo che incrociamo quotidianamente», dice Braschi. Quello occidentale, intanto, fatto di un utilizzo della rete intenso, soprattutto da parte dei giovani, in cui prevale una narrazione del web che sottolinea «un sempre minor uso della parola e del dialogo, sostituiti da like, followers, haters, culto del profilo, fenomeni come Tik Tok… Ma vediamo anche che ci sono altri mondi. Penso a quello russo o cinese. O egiziano in parte, dove l’accesso al web è diventato in qualche modo una sorta di Samizdat, apprezzato proprio per la possibilità di eludere regole che limitano la libertà di espressione e promuovere contenuti e iniziative. Ma allora, internet può essere uno spazio di libertà? Il Samizdat aveva a che fare con la rinascita dell’io oltrecortina. Può essere così anche per la rete?». Non solo. «Anche da noi la pandemia ha accentuato uno sguardo diverso sul web». Tutti lo abbiamo sperimentato. «Ma pensiamo anche solo alla fede. Riti online, gruppi di preghiera, incontri... Per la coscienza del credente, del suo io, cosa comporta vivere il proprio spazio di fede anche attraverso questi luoghi? Sono solo per la distrazione o anche una opportunità di vivere ciò che ciascuno ha di più caro?».

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Niente teorie o ipotesi di risposta preconfezionate ad animare il convegno. «Solo tante domande davanti a un fenomeno che riguarda tutti in tutto il mondo. E cose che ci stanno a cuore», aggiunge Braschi. E su cui i tanti ospiti invitati si confronteranno. Tra gli altri, monsignor Pier Angelo Sequeri (Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per la Famiglia), Luciano Violante (presidente emerito della Camera dei Deputati), i giornalisti Andrea Monda (direttore de L’Osservatore Romano), Marco Bardazzi, Anastasija Lotareva (Fondazione russa “Takie dela”) e Viviana Mazza (Corriere della Sera). Ancora, Matteo Bonera (Dipartimento di Design del Politecnico di Milano), Raffaela Paggi (rettore Fondazione Grossman)... Appuntamento, dunque, a venerdì 6, ore 20.45, con il primo collegamento streaming. Il programma e altre informazioni sul sito di Russia Cristiana.