Una scena del film "Parasite"

Tre porte sulla notte

Una tre giorni di incontri, letture e spettacoli targata Teatro Oscar deSidera e dedicata al problema del male. Da Pinocchio a Dostoevskij e Manzoni, con interventi di Ceretti, Bertagna, Banna, Givone e altri
Luca Doninelli

"Tre porte sulla notte". Così Giacomino Poretti, Gabriele Allevi e io abbiamo intitolato una tre giorni di incontri, letture e spettacoli che si svolgerà da domani, giovedì 4 novembre, a sabato 6 al Teatro Oscar deSidera di Milano e centrata sul problema del male.

Perché il male? Prima di tutto perché Halloween ce lo presenta in una veste un po' troppo simpatica. E in fondo è vero: il male è "simpatico". Ce lo ricorda l'inno allo Spirito Santo: dal male che ci affascina / il corpo stanco libera.

Stanco. Questo è il punto. È di una stanchezza profonda che si parla qui. Lo chiamano peccato originale: si resta in sella per poco, ci si illude facilmente. Si pensa talvolta di potersi chiamare fuori: «Io non sono così», lo dice anche Pinocchio, un momento prima del tradimento più terribile, quello contro la sua stessa umanità.

Il male si nasconde, non è visibile. Tutto ciò che esiste sulla scena del mondo è in lotta, è un corpo che lotta, ogni istante sono in gioco vita e morte. Il male sta dietro le quinte, perché non ha corpo, non ha densità, questo è il suo potere: il potere dell'astrazione, come lo chiamò Giovanni Testori.

A queste e altre cose dedichiamo tre incontri pomeridiani più tre serate di spettacolo, cercando di gettare un occhio, senza pretesa di definire ma con curiosità - per guadagnare una fetta di luce in più -, su questo mistero fatto di ombre che scappano via, lasciando amarezza e solitudine.

Primo appuntamento, il 4 novembre: “La metamorfosi”. Il male cambia il volto dell’uomo, lo rende sempre meno riconoscibile. Nel pomeriggio (ore 18.30) ci faremo accompagnare dalle parole di Manzoni e da un incontro con il filosofo Sergio Givone, autore di un bellissimo libro sulla peste (quanto mai attuale, anche al di là del Covid). La sera, toccherà al gesuita Guido Bertagna introdurre la proiezione del film Parasite.

Secondo appuntamento, venerdì 5: “L'attrattiva del male”. Il male è attraente, non presenta il volto che ci aspettavamo, aggira la nostra immaginazione. Nel tardo pomeriggio si leggeranno brani tratti da L'isola del tesoro di R. L. Stevenson e da Pinocchio di Collodi, che saranno commentati dallo psicanalista Paulo Barone. Dopo cena, spettacolo teatrale che Mino Manni ha tratto dal capitolo censurato de I Demoni di Dostoevskij.

Sabato 6 novembre, terzo appuntamento con “L'occhio che vede il deserto non appartiene al deserto”. Ovvero: come si racconta il male? I palinsesti tv e delle grandi piattaforme sono stipati di ammazzamenti cruenti, sventramenti, sangue, violenza gratuita. E anche se alla fine la giustizia trionfa (benché spesso i "buoni" si distinguano dai "cattivi" solo per la mira più precisa) è difficile che tutto quel disprezzo esibito per l’uomo, per il corpo umano, possa scivolare senza lasciare un segno.
E dunque: come raccontare il male senza restarne complici? Nel pomeriggio ne parleremo con il criminologo Adolfo Ceretti e con don Luigi Banna, teologo, dopo aver ascoltato la lettura di alcuni articoli di cronaca nera, opera di grandi giornalisti. La sera, infine, spettacolo teatrale con Il dio di Roserio, capolavoro narrativo di Giovanni Testori, recitato da Maurizio Donadoni.

Quando c’è di mezzo il male, inutile fare proclami. Non verrà svelato nessun arcano. Ma potremo sempre aiutarci a guardare e pensare meglio.