Senso religioso e cultura
L'intervento di Francesco Botturi, già ordinario di Filosofia morale alla Cattolica di Milano, all'assemblea dell'associazione Esserci, su uno dei temi chiave del pensiero di don Giussani. Bologna, 11 novembre 2023Senso religioso e cultura sono due fattori costitutivi dell’esperienza umana; “costitutivi” significa che sono sempre e comunque in gioco e operanti ad ogni livello dell’esperienza. Non si può agire e fare esperienza, cioè “vivere”, senza che il senso religioso, più o meno consapevolmente, sia implicato, fornisca energia (desiderio) e direzione (visione) all’esperienza. Similmente, il fare esperienza ha sempre una dimensione culturale, perché si serve necessariamente di forme interpretative della realtà e di forme espressive e comunicative di sé. Tanto più un’esperienza è forte, tanto più è generatrice di nuove forme e l’esperienza religiosa in specie ha un’eccezionale forza culturale documentata da tutta la storia umana, perché si occupa del senso del tutto, dell’unità dell’esperienza, del significato del mondo.
Il senso religioso e l’esperienza religiosa hanno perciò un immediato valore culturale. Il senso religioso non si identifica con una certa visione (sapienziale o filosofica), né si concreta in una certa attività, non è insomma un’espressione particolare dell’umano, ma coincide - secondo la proposta di don Giussani - con l’umano stesso, come principio e dinamica istitutivi della sua esperienza. Il senso religioso sta al centro dell’umano e si pone come immediato discrimine circa l’orientamento dell’esperienza: l’alternativa tra religioso o irreligioso è la posta in gioco di quello che Giovanni Paolo II chiamava la «disputa sull’humanum», drammatica nella nostra epoca storica e decisiva per l’intera problematica culturale del nostro tempo...
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Senso religioso e cultura