Un momento dell'inaugurazione <br> della sede di Grumello.

Dove si impara il mestiere di vivere

A Grumello (Bergamo) è stata inaugurata la nuova sede del centro di formazione professionale della Fondazione Ikaros. È un luogo dove si insegna ad essere uomini. Un segno positivo da guardare in un momento di crisi. L'articolo da "L'Eco di Bergamo"
Marianna Locatelli

Nonostante la pioggia incessante, tutto si è svolto secondo programma. Tanti, tra genitori, studenti e curiosi si sono presentati sabato mattina per l’inaugurazione della nuova sede del Centro di Formazione Professionale della «Fondazione Ikaros» a Grumello del Monte (Bg), una scuola che offre la possibilità di studiare e imparare un mestiere tra cui informatico gestionale, operatore del benessere (acconciatore ed estetista), operatore della ristorazione, grafico multimediale, operatore agricolo e del legno.
A sancire questo nuovo inizio non un taglio del nastro tradizionale ma un alzabandiera (accompagnato dal corpo musicale) con i colori della Lombardia, dell’Italia e dell’Europa. Perché, come ha sottolineato il direttore della sede Luca Nobili, «questa è una scuola aperta al mondo, dove i ragazzi sono seguiti e imparano un mestiere». Parole condivise anche dal presidente della Fondazione Daniele Nembrini, che ha dichiarato: «Questa scuola è una grande presenza che anche in un momento di crisi rimette tutto in moto e investe sulle persone. Dobbiamo ringraziare la Diocesi di Bergamo, senza il cui sostegno la struttura non si sarebbe realizzata». Presente all’inaugurazione anche il Vescovo, monsignor Francesco Beschi, che ha benedetto l’edificio e ha sottolineato l’importanza di una scuola che insegna un mestiere: «Questa è una scuola che vive e che dà speranza», ha detto. «Imparando un mestiere si diventa uomini. E il lavoro non è solo una necessità per sopravvivere, ma anche uno strumento per crescere. Nella scuola si impara, si riflette, si creano relazioni e ci si arricchisce sotto il profilo professionale e umano». È stata poi scoperta una statua che rappresenta il mitico personaggio di Icaro, che simboleggia il tentativo di «andare verso il futuro». Dopo i discorsi delle autorità - tra cui gli assessori Gianni Rossoni ed Enrico Zucchi e il sindaco di Grumello Nicole Noris - è stato possibile visitare le aule e i vari laboratori del nuovo edificio scolastico, dalla sala di informatica a quella di elettronica alla spaziosa cucina dove gli aspiranti cuochi hanno preparato le pietanze per l’aperitivo finale. Al termine della visita si è svolto l’incontro dal titolo “Scuola e lavoro: la sfida di educare oggi”, introdotto dal rettore Diego Sempio che ha ribadito le opportunità che offre il centro: «Dopo tre anni di corso lo studente sostiene un esame per ottenere la qualifica professionale ed è pronto per l’inserimento immediato nel mondo del lavoro, oppure può scegliere di continuare gli studi per il quarto anno e ottenere il diploma regionale. Inoltre, è prevista la possibilità di accedere a un quinto anno e sostenere l’esame di maturità grazie a una convenzione stipulata tra la Fondazione e l’Istituto Professionale di Stato». Il centro offre, però, anche la possibilità di iscriversi al corso post diploma Its, che formerà tecnici superiori per il marketing e l’internazionalizzazione delle imprese, e al corso Ifts, che preparerà tecnici superiori per l’informatica industriale del settore nautico.
Nel corso del seminario, sono poi intervenuti il vescovo Beschi, che ha evidenziato la grande rilevanza di un rapporto scuola-lavoro e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, che ha sottolineato la necessità di un centro che insegni ai giovani un lavoro manuale: «Ci sono diversi modi per crescere, non solo la via “intellettuale”. Bisogna recuperare i mestieri manuali che offrono ai giovani la possibilità di un impiego e garantiscono competitività al Paese».
(da L’Eco di Bergamo, 6 novembre 2011)