Papa Francesco (Foto: Catholic Press Photo)

Pregando con i più giovani per i loro coetanei sotto le bombe

Il racconto de L'Osservatore Romano dell'udienza di papa Francesco con ragazzi, insegnanti e genitori della scuola "La Zolla" di Milano ricevuti nella Basilica di San Pietro il 16 marzo
Giampaolo Mattei

Due vibranti preghiere per la pace in Ucraina hanno segnato, profondamente, mercoledì mattina 16 marzo, i due momenti dell’udienza generale.
Alle 8 il Papa ha incontrato, nella basilica di San Pietro, la comunità della scuola milanese “La Zolla” pregando – con parole spontanee suggellate dall’Ave Maria – con i bambini e i ragazzi per i loro coetanei che, proprio in queste ore, in Ucraina sono «sotto le bombe» di «questa guerra terribile». E poi, circa un’ora dopo, con i pellegrini in Aula Paolo VI Francesco ha invocato da Dio il dono della pace con le incalzanti parole della preghiera Perdonaci la guerra. Per poi salutare in particolare gli ammalati, le persone con disabilità, i giovani sposi e alcuni gruppi.

L’udienza generale di stamani, dunque, è iniziata in San Pietro dove Francesco ha accolto i rappresentanti della scuola “La Zolla”. E sì, sono passati cinquant’anni da quando otto giovani famiglie decidevano di fondare insieme una scuola a Milano, «dando una forma spiegano i responsabili – al desiderio di poter condividere l’educazione dei propri figli, così come avevano vissuto insieme, unite dalla bellezza di un’amicizia e dalla fede, i fatti più importanti della loro esistenza». Ecco “la scintilla” che ha accesso, nel 1971, l’esperienza della scuola cooperativa “La Zolla”. Ed è proprio così che stamani questa “comunità di crescita” – 1.300 alunni tra i 3 e i 14 anni – si è presentata al Papa. Con il motto “stupiti e grati” e portandogli in dono il volantino preparato appositamente per l’udienza e alcuni disegni dei bambini. Tutto con grande semplicità. E con una particolarità: a incontrare Francesco sono venuti insieme alunni, insegnanti, personale scolastico e famiglie: perché i genitori, e in alcuni casi anche i nonni, sono ex alunni de “La Zolla”.

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Un aspetto questo singolare “patto tra generazioni”, che ha particolarmente colpito Francesco. E con questa comunità il Pontefice ha intessuto un dialogo concreto, culminato nella forte preghiera per la pace. La scuola, è la risposta de “La Zolla”, dev’essere un cantiere di pace. E infatti «il valore assoluto della persona la cui crescita va promossa in tutti gli aspetti e l’alleanza scuola-famiglia, che non è semplice fruitore di un servizio ma protagonista con gli insegnanti» sono i cardini, come spiega Massimiliano Tonarini, presidente del consiglio di amministrazione.

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