Responsori

Coro di Comunione e Liberazione diretto da Pippo Molino
Tomàs Luis De VictoriaCoop. Edit. Nuovo Mondo - distr. Universal Music
2003


Se avessimo ascoltato sempre e soltanto il rock, o musiche simili, prima di capire la musica classica ci vorrebbe tempo. Al primo impatto non la si capirebbe. Sarebbe come quando il mio povero papà mi trascinava, da piccolo, ad ascoltare la musica polifonica, che a lui piaceva moltissimo, e io ero tutto arrabbiato, perché in mezzo a quella che mi sembrava una enorme confusione di note, di voci, non vedevo l’ordine, cioè non intuivo la chiave. La prima volta che ho cominciato a capire qualcosa è stato quando, a tredici anni, ho ascoltato un coro intonare il Caligaverunt di De Victoria. Dopo le prime note, quando è entrata la seconda voce, ho avuto la chiave per comprendere. E da allora la polifonia mi è piaciuta sempre di più. Tutta.
Così ho cominciato a sentirmi inebriato da questa musica che sembra – e tante volte è – sempre identica a se stessa, come ripetuta continuamente. Eppure non stanca mai, perché scava l’orizzonte dell’animo e del cuore, li riempie di luce e di calore, come deve essere stato il cuore cristiano di De Victoria quando scriveva questi Responsori della Settimana Santa. Tutti gli sforzi religiosi sono interpretativi del Mistero. Invece il metodo cristiano è ripetere la parola ascoltata. Ripetere, cioè seguire. Non si può ripetere una parola venti volte senza esserne cambiati.

(da L'ingiustizia e la misericordia di Luigi Giussani - estratto dal libretto incluso nel CD)