Gli Amici di Zaccheo il 1° novembre al Santuario della Madonna della Guardia di Tortona dove sono custodite le spoglie di san Luigi Orione (foto Leonora Giovanazzi)

Per rivivere e conoscere insieme le opere dei santi

L'annuale gita del Santo ha portato gli "Amici di Zaccheo" al Santuario della Guardia di Tortona il 1° novembre, davanti alle spoglie di san Luigi Orione. Qui, una lettera pubblicata da "Il Popolo", il settimanale della Diocesi

C’è uno straripante bisogno di Santi nel nostro tempo, forse c’è sempre stato, ma adesso, mi pare, non ne possiamo fare a meno.
Abbiamo un bisogno fisico di donne, uomini e anche di bambini che ci dimostrino non tanto l’esattezza della verità ma il calore di umanità traboccanti, che brucino, che infiammino la carne, che provino che la vita diventa splendente se ci si fa vicino Gesù.

Il popolo dei santi ci informa e ci certifica che la vita non solo è cosa seria, ma è soprattutto bella e che la promessa d’essere piena che riceviamo da ragazzi non s’infrange con le inevitabili delusioni, ma anzi, il tempo la mantiene quella promessa.
I santi sono il trionfo dell’umano, delle più poliedriche e colorate possibilità d’essere donna e uomo quando si accoglie l’invito di Gesù: convincono coi fatti e con gli sguardi, per questo il popolo ne ha bisogno per diventare popolo di Dio.

La messa nel Santuario (foto Leonora Giovanazzi)

Conoscendo e amando i santi gli “Amici di Zaccheo” - come tutto il popolo cristiano - hanno scoperto il bisogno di esser santi; per questo da più di dieci anni nella splendida festa del 1° novembre ci raduniamo, andiamo a Messa, cantiamo, mangiamo e amiamo le vite dei santi (grazie a chi passa le serate e pezzi di nottate a impararne la vita). È una giornata semplice che scalda il cuore perché è riempito della semplicità essenziale con cui il mistero vivo supplica il cuore mio di accoglierLo e riconoscerLo.

Abbiamo iniziato in poco più di una decina di amici sulle sponde del laghetto di Mezzola (dove finisce quello di Como), amando la vicenda di san Fedelino e siamo arrivati mercoledì 1° novembre in più di quattrocento al santuario della Madonna della Guardia di Tortona ai piedi di san Luigi Orione. Siamo cresciuti di numero senza nessun merito, accorgendoci di come sia diffusa questa fame di santità. Nelle stagioni della pandemia ci siamo sparpagliati a dieci o dodici gruppi in giro per l’Italia perché gli Amici di Zaccheo, che sono in buona parte della zona di Milano, li trovi sparsi nelle province di Genova, Como, Varese, Torino, Trento, fino nelle Marche, in Campania, in Calabria, in Sicilia e nel Torinese.

Il Vescovo di Tortona, monsignor Guido Marini (foto Leonora Giovanazzi)

Quest’anno siamo venuti ad abbracciare san Luigi Orione, ma l’abbraccio più intenso ce l’ha offerto il vescovo di Tortona, Monsignor Guido Marini che fisicamente si è curvato e ci ha stretto a sé e all’amore di Cristo. E che gioia quando ci risentiamo abbracciati: siamo pronti a tornare alle nostre case e alle nostre occupazioni (anche alle preoccupazioni) con quella “strana gioia che ci ride negli occhi” e che è il modo - da sempre - con cui Gesù spera di entrare nel cuore di tutti gli uomini.

Siamo un gruppo di amici di Comunione e Liberazione, dai bambini ai vecchi, catturati da Gesù attraverso l’amo di don Luigi Giussani, gente semplice, che ama ridere e stare insieme, gente rumorosa e invadente, che spesso incespica, ma che non smette di camminare lungo la bella via in cui Gesù è amato in ogni cosa e sopra ogni cosa, come la schiera dei santi ci rende accessibile.
Lucia, Amici di Zaccheo

da "Il Popolo", 11 novembre 2023