La Colletta Alimentare in Brasile

Brasile. La Colletta e quella vita "che vale la pena"

Il 30 novembre tornerà, in migliaia di supermercati italiani, uno dei gesti di carità più importanti del Paese. Nel frattempo, in 55 città brasiliane, hanno anticipato i tempi. Ecco alcune testimonianze di chi si è giocato in prima linea

Quest’anno, per la prima volta, non ho fatto la Colletta Alimentare a Londrina, nel “mio supermercato”. È stato sorprendente vedere come, indipendentemente da dove mi trovavo, la Colletta fosse qualcosa di “mio”, qualcosa che aveva un grande significato, che andava oltre la raccolta di generi alimentari per un’istituzione che conosco: andava oltre me. Il suo significato, in realtà, stava nel portare questo invito a tutti, nel condividerlo perché “la vita vale la pena”. Per la prima volta mi sono avvicinata a molte persone portando la proposta di riflessione della Colletta, cosa che non avevo mai fatto, e mi ha sorpreso la reazione della gente: molti erano interessati, ma tanti si mostravano a disagio. Uno di questi però è tornato con una donazione e mi ha detto: «Veramente penso che la vita valga la pena».
Quest’anno la Colletta mi ha fatto capire davvero la frase del biglietto di ringraziamento: «Condividere i bisogni vuol dire condividere il senso della vita». Aver fatto questa esperienza insieme a tutti quelli di São José do Rio Preto è stato fondamentale in questo senso: ho trovato una compagnia che mi ha richiamato sul valore che aveva la Colletta per me e per ciascuno di quelli che erano lì con me. Sono state quindici ore di lavoro che mi hanno stancato nel corpo, ma hanno dato più vita alla mia anima.
Maria Teresa, Londrina






Per me, l’esperienza della Colletta di quest’anno è stata l’occasione per imparare a vedere la bellezza di ciò che Cristo fa accadere nella mia vita e nella vita dei miei amici, rendendomi libera e piena di gratitudine. Prima, di fronte agli imprevisti, mi rattristavo e mi sentivo oppressa, e “opprimevo” gli altri. Dopo il gesto dell’esquenta (qualche giorno di convivenza che aiuta anche a prepararsi per la Colletta), sono rimasta sorpresa nel vedere molte persone nuove e pochi della comunità. In un’altra occasione, questo sarebbe stato un motivo di recriminazione. Ma quest’anno ero in pace e grata per coloro che erano lì. È stata una bella giornata, con canzoni, giochi, dialoghi affascinanti.
Ho chiesto a un amico sacerdote che lavora con me di celebrare la Messa all’inizio dell’esquenta, per richiamare le ragioni del gesto della Colletta. Lui aveva un appuntamento subito dopo la Messa, ed eravamo d’accordo se ne sarebbe andato subito dopo. Invece, è rimasto a parlare con le persone per tanto tempo prima di andarsene.
Lunedì, quando sono arrivata al lavoro, aveva già raccontato ad alcuni colleghi che il gesto era stato molto interessante, che ero stata contenta di vedere le famiglie coinvolte in un così bel gesto di carità. E ha detto al portiere del palazzo: «Devi entrare nel movimento di Angela. Ci sono molte famiglie e sono persone affascinanti». Sono rimasta colpita anche dalla dedizione dei coordinatori, dall’aiutarsi a vicenda perfino per pagare gli striscioni, con qualcuno che ha dato soldi in più per chi non poteva mettere la sua quota.
Anche se quest’anno abbiamo raccolto di meno, ho potuto vedere concretamente ciò di cui si parlava nelle “10 righe” di invito alla Colletta, che la vita vale la pena e che la gioia e la bellezza di partecipare alla raccolta è l’inizio di una novità. Tre giovani famiglie con bambini piccoli, di età compresa tra gli undici anni e i due mesi, hanno coperto da sole un punto vendita. I mariti sono arrivati presto, fin dall’inizio del gesto, e le mogli sono arrivate più tardi, portando anche i figli di due e tre mesi di età. Sono rimasta con loro per un po’ di tempo e il cuore mi ardeva guardando una di quelle bambine avvicinarsi alla gente insieme ai genitori, felice e instancabile, anche alla fine della giornata, emozionata ogni volta che uno donava qualcosa. Quando è arrivato il camion per raccogliere gli scatoloni pieni, abbiamo chiesto all’autista di andare prima in un altro supermercato e di tornare mezz’ora dopo, perché volevamo organizzare bene i prodotti che non erano ancora inscatolati. Non volevamo fare le cose male. Mi hanno detto che l’anno prossimo lo faranno ancora. Posso dirlo con certezza: ho visto Cristo accadere in forma umana, con volti concreti, con nomi e cognomi.
Ângela Rocha, Brasilia






Quest’anno, attraverso tutti i gesti per organizzare la Colletta, ho capito più profondamente il valore di questa esperienza per la mia vita. Obbedire alle indicazioni degli organizzatori, svolgere le attività programmate nei tempi concordati, fare le riunioni con i coordinatori e tantissimi altri momenti di preparazione sono stati un’opportunità per spalancare il mio io e per incontrare persone entusiaste di collaborare a questo grande gesto di carità. Ho potuto accorgermi che ogni settimana, con tutte le sfide che affrontavo, il desiderio di comunicare al mondo questo gesto semplice e concreto mi ha reso una persona migliore, più piena, più completa.
Un fatto in particolare mi ha commosso. Alex, che opera per uno degli enti assistiti, è diventato cieco dopo la Colletta dell’anno scorso. Il suo desiderio di partecipare era così grande che voleva partecipare comunque anche quest’anno, come avrebbe potuto. Dopo alcune discussioni, una delle volontarie si è assunta la responsabilità di accompagnare Alex nell’avvicinare i clienti. La semplice presenza di Alex commuoveva le persone che passavano dal supermercato. Per me questo è stato un segno che indicava la presenza di Qualcuno di più grande, che andava oltre quel gesto e che rafforzava ancora di più il desiderio del mio cuore di fare del bene. E quanto è bello fare del bene!
J.R. Cosmo, Petrópolis






Partecipare alla Colletta Alimentare è stata un’esperienza nuova. Al mio primo anno come volontaria mi è già stata data la responsabilità di gestire i conteggi, la pesatura e l’organizzazione delle donazioni. È stata un’esperienza meravigliosa e, con molta attenzione e supporto, il lavoro si è svolto nel migliore dei modi. Il coinvolgimento dei volontari e la sensibilizzazione delle persone che hanno donato per me sono stati l’aspetto più significativo. Per l’anno prossimo ho già confermato il mio impegno a partecipare di nuovo a questa raccolta che mi ha dato molta gioia e gratitudine.
Lenita de Villa, Coordinatrice del supermercato a Joinville