Tracce N.1, Gennaio 2005

La scommessa del potere di Dio nel tempo
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Proponiamo il testo della riflessione sul Natale scritta da don Giussani per l’Apertura della seconda parte del Tg2 delle 20.30 del 24 dicembre 2004, chiesta dal direttore Mauro Mazza

Perché Gesù viene?
Come può l’uomo di oggi stare davanti a questa notizia?
E il Natale, che cos’è?
Natale è l’amore di Cristo all’uomo.
L’Essere nuovo entra nel mondo.
L’Essere nuovo come prima non c’era, nella novità del suo comunicarsi agli uomini.
Un Essere nuovo entra nel mondo, il mondo del Dio vero.
Un Essere nuovo in tutto il profilo del mondo, in quel luogo, fiorì.
Tutto viene da Lui, ma qui la novità di una vita predomina. Una nuova creatura vince l’antica. L’antica creazione alla nuova si oppone, ma col Natale il calore ritorna nel mondo, e tutto riecheggia all’appello divino, al Mistero che c’è.
L’impossibile, cioè il Mistero, è immeritato dall’uomo. Eppure qui avviene un fuoco, una affezione che avvolge, un calore che predomina nell’immenso atrio del mondo, nello spazio eterno.
Qui è il presentimento di una cosa nuova che infervora, e tutto tende a fare diventare concreto. E proprio per questo suscita una grande devozione.
Come grazia divina, in tempi stabiliti, il Figlio di Dio è diventato un bambino nella storia umana, si è appropriato di canoni e formule di una esistenza.
Nel ricordo e nella memoria di quel Fatto, la testimonianza del Figlio di Dio emerge sempre più forte e l’impotenza del male diventa la figura dominante di tutta la storia. E il popolo di Jahvè sorge a investire il mondo. Così, per ogni giorno di vita, nelle mani del popolo cristiano resta la scommessa del potere di Dio nel tempo, e la preghiera alla Madonna che si realizzi in ogni circostanza.