Tracce N.1, Gennaio 2009

Un amico che ti dice: «Guarda!»
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Cari amici, la novità, ormai, l’avete tra le mani. Quello che state sfogliando è un Tracce con una faccia un po’ diversa.
Nessuna rivoluzione, ci mancherebbe. Non ce n’era bisogno. Semmai, c’era la necessità di proseguire spediti sulla strada marcata da quando il giornale esiste, e che negli ultimi anni, grazie alla direzione di Alberto Savorana, si è fatta sempre più limpida, oltre che ricca. Tracce informa, spiega, approfondisce. Cerca di «vagliare tutto e trattenere il valore», riconoscendo il buono e il vero che si incontra da qualsiasi parte arrivi. E racconta l’esperienza cristiana di Comunione e Liberazione, offrendo come contributo alla vita di tutti - e mettendo al servizio della Chiesa - ciò che nasce dal carisma di don Giussani. In definitiva, è lo strumento di un percorso educativo. «Uno sguardo che educa al reale», come dice lo slogan, sempre più attuale, che accompagna la rivista.

La nuova grafica serve anzitutto a questo. Vuole aiutare a leggere e a guardare, rendendo tutto un po’ più essenziale perché emerga ancora di più il valore di contenuti che, come vedrete, restano quelli di sempre. Fatti. Storie. Testimonianze. La vita e i giudizi del movimento. E gli strumenti di lavoro che accompagnano questo cammino. Se li abbiamo ritoccati è solo per accentuarne ulteriormente scopo e natura. A cominciare dalla novità che vedete qui in apertura, dove torna l’Editoriale (la traccia, il filo conduttore del mese) mentre la Pagina Uno va ad occupare il centro del giornale, come inserto staccabile. È un modo per sottolineare quanto abbiamo sempre detto: tenetela a portata di mano, perché bisogna lavorarci su, meditarla, approfondirla.
Anche le rubriche sono più essenziali. Qualcuna cambia, altre se ne aggiungono. Ma nessuna delle firme che in questi anni hanno aiutato a crescere Tracce andrà smarrita, anzi. L’intenzione è di coinvolgerle ancora di più. Solo, con una modalità diversa: articoli, interviste, suggerimenti. Così come in maniera diversa proseguirà la presenza dei testi di Benedetto XVI: in uno spazio fisso all’interno del giornale, a ribadire l’attenzione di sempre - e la sequela totale e continua - al Magistero del Santo Padre.

L’altra novità, invece, la trovate solo accennata qua e là in qualche pagina. Per vederla davvero, bisognerà andare su internet. Dove, nei prossimi giorni, partirà una vera e propria versione online (www.tracce.it), con approfondimenti di ciò che si legge nella rivista, ma anche contenuti diversi e notizie in più. Sarà un altro modo di fare il giornale, insomma, che farà tutt’uno con quello tradizionale. Non si tratta solo di sfruttare appieno uno strumento a cui i lettori di oggi sono sempre più abituati. È che per sua natura, allargando i limiti di tempi e di spazi, il web può aiutare a raccontare la ricchezza di un’esperienza.
Perché Tracce, in fondo, è soprattutto questo: testimone di un’esperienza. Come un amico che - con tutti i suoi limiti - è sorpreso dall’imponenza con cui il Mistero opera. E allora ti dà di gomito e dice: «Guarda! Guarda che cose grandi Cristo sta compiendo davanti a noi. Aiutiamoci a vederle fino in fondo. A giudicarle». Aiutiamoci a conoscerLo. Buona lettura!