Tracce N.4, Aprile 1997

Persone in difesa della persona
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Ci sono molti modi con cui la libertà della persona può essere violata e conculcata. Ne esistono di efferati e di sottili, li vediamo ogni giorno. Ma c'è un modo più raffinato e terribile: avviene quando si convincono gli uomini e i popoli che la fonte di ogni loro diritto risiede nell'autorità dello Stato.

Di fronte a progetti di riforma della scuola come quello posto in discussione dal Ministro Berlinguer - in scandalosa contraddizione con Gramsci che scriveva: «Noi socialisti dobbiamo essere propugnatori della scuola libera, della scuola lasciata all'iniziativa privata e ai Comuni. La libertà nella scuola è possibile solo se la scuola è indipendente dal controllo dello Stato!» (Scritti 1915-1921) - ci si accorge che la situazione in cui siamo, aldilà delle apparenze, è simile. La protervia con cui lo Stato afferma di essere l'unico soggetto educativo per i giovani è il risultato storico di quella rivolta che il razionalismo moderno ha attuato contro la concezione religiosa dell'uomo. L'uomo, infatti, privato della coscienza del rapporto costitutivo del proprio io con l'Infinito, con il destino, si ritrova ad essere solo un meccanismo da far "rendere" e da sistemare da parte di chi ha il potere maggiore - economico, sociale e politico - sugli ingranaggi, in definitiva lo Stato.
La Chiesa da sempre ha contestato questo processo. Ponendosi come spazio di libertà, promuovendo una concezione della dignità dell'uomo come rapporto libero col destino, opponendosi a ogni visione totalitaria. Essa ha contribuito così a salvaguardare il valore irriducibile della persona e della sua libertà, contro ogni prevaricazione e contro ogni miseria. Ha sempre fissato nella libertà dell'individuo in quanto rapporto con il Padre la barriera contro la quale ogni pretesa sociale, politica e anche religiosa deve arrestarsi. La storia è ricca di questo confronto tra la Chiesa e i presunti padroni del mondo.
Ma la Chiesa è, come ha ricordato Giovanni Paolo II, "movimento", vale a dire innanzitutto un avvenimento sperimentabile come nuova coscienza che, con responsabilità personale e tradotta in circostanze, cambia. È, se cambia.

Per questo oggi avvertiamo più che mai urgente un insorgere di persone in difesa della persona. L'esperienza cristiana cattolica, infatti, educa a un senso acuto della libertà. E a un'azione appassionata e concreta per la sua difesa.
L'esito di questa azione è il contributo della educazione cristiana alla civiltà e quindi a uno Stato che non sia concepito come soggetto abnorme della convivenza umana.