Tracce n.7, Luglio-Agosto 2022

A pieni polmoni
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«Loro sono la cosa più viva che abbia mai incontrato», dice Luis da Porto Rico, parlando degli amici in cui si è imbattuto in facoltà. Raccogliamo in questo numero le testimonianze di alcuni universitari in varie parti del mondo, che rivivono, come raccontano, «l’origine del cristianesimo, duemila anni dopo». È una vita, in loro, che emerge nel rapporto con i compagni di corso, nell’affrontare un esame, quando si coinvolgono nelle elezioni studentesche o giudicano quello che succede nel mondo. Imparano a guardare sé e gli altri con la stessa stima che hanno ricevuto, e sono una presenza semplicemente vivendo.

Ora che l’anno finisce, le aule si svuotano, inizia il tempo delle vacanze e resta l’impegno di sempre, il più importante di tutti, con la vita e con il proprio umano. Per questo vogliamo introdurre il numero con un brano di appunti di don Giussani su «il tempo della libertà», di cui trovate l’integrale su clonline.org.

«Quello che una persona – giovane o adulto – veramente vuole lo capisco non dal lavoro, dallo studio, cioè da ciò che è obbligato a fare, dalle convenienze o dalle necessità sociali, ma da come usa il suo tempo libero. Se un ragazzo o una persona matura disperde il tempo libero, non ama la vita: è sciocco. La vacanza, infatti, è il classico tempo in cui quasi tutti diventano sciocchi. Al contrario, la vacanza è il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in cui uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua vita oppure non si impegna affatto con niente e allora, appunto, è sciocco.
(...) Il valore più grande dell’uomo, la virtù, il coraggio, l’energia dell’uomo, il ciò per cui vale la pena vivere, sta nella gratuità, nella capacità della gratuità. E la gratuità è proprio nel tempo libero che emerge e si afferma in modo stupefacente. Il modo della preghiera, la fedeltà alla preghiera, la verità dei rapporti, la dedizione di sé, il gusto delle cose, la modestia nell’usare della realtà, la commozione e la compassione verso le cose, tutto questo lo si vede molto più in vacanza che durante l’anno. In vacanza uno è libero e, se è libero, fa quello che vuole. Questo vuol dire che la vacanza è una cosa importante. Innanzitutto ciò implica attenzione nella scelta della compagnia e del luogo, ma soprattutto c’entra con il modo in cui si vive: se la vacanza non ti fa mai ricordare quello che vorresti ricordare di più, se non ti rende più buono verso gli altri, ma ti rende più istintivo, se non ti fa imparare a guardare la natura con intenzione profonda, se non ti fa compiere un sacrificio con gioia, il tempo del riposo non ottiene il suo scopo. La vacanza deve essere la più libera possibile. Il criterio delle ferie è quello di respirare, possibilmente a pieni polmoni».