Tracce N.7, Luglio/Agosto 2002

Un bel Meeting
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Entriamo nel mezzo di un’estate che viene come un sollievo. E questo è desiderabile da parte di tutti, e anche giusto se è vero che Dio stesso si è riposato il settimo giorno.

Si è concluso un “anno sociale” nel mondo particolarmente denso di avvenimenti e di cambiamenti. I fatti americani del settembre scorso, la guerra consecutiva, la lunga tragedia del Medio Oriente, la fine della divisione del mondo in due blocchi est-ovest con la partnership Russia-Nato, la ribalta data alle questioni della disuguaglianza nord-sud, i fenomeni di migrazione e le conseguenze a volte dure e ancora indecifrabili. Il vento politico che cambia in Europa e, da noi, le prove aspre di un conflitto sociale fomentato politicamente, la ripresa del terrorismo con i suoi misteriosi aloni di connivenza, la serie impressionante di violenze che hanno coinvolto i più giovani e i piccoli.

Dunque, desideriamo un po’ tutti andare in vacanza, per trascorrere qualche tempo in libertà. Il problema è che una volta liberi spesso si gira a vuoto. A qualcuno verrebbe da pensare: bella la vita se gli uomini non fossero quel che sono, se la storia non fosse il problema che è. E allora viva le vacanze, che sono un po’ di distrazione in mezzo al mare in tempesta (o in bonaccia, che è lo stesso) del vivere.

Si pensa così senza nemmeno pensarlo, senza dirlo ad alta voce. È il pensiero che ci può dominare sotto ombrelloni e sui pendii, sulle autostrade e agli imbarchi di aerei e crociere. È così anche nei libri di molti filosofi o di maître-à-penser, sui giornali, in tv. La storia non è sopportabile, gli uomini non lo sono - dunque meglio provare a evitare ciò che c’è di “brutto” nella vita per poter contemplare quel che è “bello”. Ma così facendo, a furia di evitare e di togliere, resta ben poco, sembra che la bellezza sia bandita dall’umana esperienza, e che tuttalpiù sia un bene percepibile in pochi fuggevoli istanti, che hanno la consistenza di un sogno, come una bandiera che sventola sul niente. Si cercano istanti perfetti in una storia imperfetta. Ci si affida alle leggi, alle norme, alle diete, ai maghi. A chiunque abbia una “regola” per correggere il vizio che ha l’uomo di essere uomo.

Ai più sembra che la vita non conduca a nessuna esperienza di bello e di bene definitivi. Il sentimento delle cose è dunque dominato da insoddisfazione e da ansia, e da una conseguente sterilità. Ma alla fine il desiderio resta, più grave: quello di trovare un luogo in cui finalmente potere riposare, cioè stare in pace (esattamente quello che si chiede alle proprie ferie).

Il Meeting di Rimini è una grande vacanza (e anche un duro lavoro, per chi lo fa!). Per questo tanti vi partecipano, percependolo come un momento in cui riposare senza mandare il cervello in vacanza. E soprattutto come un’occasione in cui la libertà trova una proposta interessante cui aderire.

Il titolo di quest’estate, poi, è particolarmente adatto: “il sentimento delle cose” e “la contemplazione della bellezza” non sono opposti, non si negano. Non c’è il tempo della fatica sorda e quello della distrazione gaia. Ci sono stati e ci sono nella storia uomini che avvertono possibile la scoperta della bellezza nell’ambito dell’umana esperienza, senza censure. C’è un popolo che non ha tratti distintivi, se non questa opportunità, che diventa coscienza diversa del vivere e diverso giudizio sulla realtà. E che non osserva il mondo pensando: «Spero mi riguardi il meno possibile». È una differenza enorme. Che nasce dall’appartenenza all’unica realtà sostanzialmente diversa tra tutte quelle che agiscono nella storia: il corpo di Cristo, la Chiesa. Poiché è una realtà generata non dalla forza degli uomini, ma dalla forza di Dio che solleva il cielo e fonda il mare, e che ha abbracciato con la vita di Suo Figlio la fragilità e il desiderio di noi uomini. Il gesto del Meeting, con le sue mostre, gli spettacoli, gli incontri, il lavoro e la compagnia, propone in quest’ora del mondo una sfida enorme, e offre una possibilità a tutti di fare i conti con la propria vita (estate compresa). Buone vacanze a tutti!