Tracce n.7, Luglio-Agosto 2020

Strade nuove
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Non sarà la solita estate, questo è certo. Nell’era della pandemia le abitudini sono saltate ovunque, una dopo l’altra. E anche questi mesi vivranno uno strano intreccio di impegni da recuperare e pause forzate, ore d’aria e “zoomate”, vacanze (per chi le ha) o lavoro (per chi non l’ha perso), all’ombra di una situazione che resta molto difficile. In tutti, però, è facile scommettere che prenderà ancora più forza la tensione positiva che vediamo già ora, e che alla fine si riassume in una parola declinata in tanti modi: «Ripartenza». Ognuno la interpreta a modo suo, e c’è anche chi ne vede, a ragione, certi limiti (se si riparte senza sapere dove andare, o solo per tornare al “prima”, a che sarà servito questo tempo?), ma alla fine è quella che esprime meglio l’urgenza di un cammino.

Su queste pagine abbiamo ripreso spesso l’intuizione di don Giussani che vedeva l’estate come «il tempo della libertà», quello in cui gli obblighi normali si allentano e, nelle scelte su cosa fare e come, emerge ciò a cui teniamo davvero. Quest’anno i binari sono molto più stretti: non è affatto detto che si possano seguire facilmente i propri progetti. Eppure, paradossalmente, la libertà è ancora più chiamata in causa. Nel ripartire, in un contesto così, non c’è niente di automatico, né di volontaristico. Non basta aspettare gli aiuti e i provvedimenti (pur doverosi) di qualcun altro, fosse anche chi ne ha la responsabilità. Ma non basta neanche moltiplicare gli sforzi e illudersi di potercela fare da soli. Piuttosto, la ripartenza sarà l’occasione per accorgersi se in questi mesi il nostro umano si è veramente ridestato. Per vedere se la libertà, appunto, accetta fino in fondo la sfida di rispondere alla chiamata di una realtà mai così pro-vocatoria. Se si muove per cercare strade nuove, per tessere rapporti inediti, per farsi domande non scontate.

Il Meeting di Rimini, la tradizionale manifestazione culturale di agosto, a modo suo ci sta provando. E noi siamo andati a vedere come. Ma nel giornale raccontiamo anche altre storie di “ripartenza”, dal Primo Piano alle lettere, alla testimonianza di suor Laura Girotto dall’Etiopia. Soprattutto, però, offriamo a chi ci legge la possibilità di fare un percorso, allegando a Tracce un testo inedito. È di Julián Carrón, la guida di CL. Approfondisce il dramma dell’oggi e il regalo che il cristianesimo porta nel mondo, anche in un contesto mai visto come questo: uomini in cui si vede Il brillìo degli occhi. Uomini vivi. E liberi.