Tracce N.8, Settembre 2002
Fontana vivaceLeggiProponiamo come editoriale di questo mese lintervento conclusivo di Luigi Giussani al Meeting, il 24 agosto 2002, che della settimana riminese rappresenta una sintesi ideale e lindicazione della strada del futuro, per sostenere la speranza degli uomini
Quello che voglio dirvi è come una rivincita, più chiara e più profonda di quanto si possa pensare, sullapparente inutilità della vita, sullapparente negatività dei progetti. Chi non lha provato, chi non lha mai sentito e quindi chi non lha mai fatto, dà adito di continuo nella vita a cose proprio brutte. La poesia più bella che cè al mondo è quella di Dante Alighieri nel Paradiso, lInno alla Vergine, che non è interessata a nessuno per secoli e adesso è ricordata, forse, da qualche devoto discepolo di Benigni:
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio,/ umile ed alta più che creatura,/ termine fisso deterno consiglio», indicazione ineluttabile di Chi ha fatto il disegno di tutto, del disegno di tutto luniverso, che ne è lespressione. Infatti «tu se colei che lumana natura/ nobilitasti sì, che l suo Fattore/ non disdegnò di farsi sua fattura./ Nel ventre tuo», questi sono gli aspetti più affascinanti dellespressione dantesca, «nel ventre tuo si raccese lamore/ per lo cui caldo nelleterna pace/ così è germinato questo fiore», per lo cui caldo nelleterna pace, senza pusillanimità, senza vergogna di bugia, senza inganno di nessun tipo. «Per lo cui caldo», caldo è la parola con cui è indicato tutto il fascino profondo e ineffabile di questa vita delluniverso a cui lo Spirito delleterno ha dato inizio. «Qui» continua la poesia di Dante, «qui se a noi meridiana face/ di caritate», sei il punto sicuro di amore, «e giuso, intra i mortali,/ se di speranza fontana vivace».
Ho voluto leggere queste righe o rileggerle - chissà quanti di voi le avranno già lette in questi giorni -, ho voluto leggerle proprio per questa idea, il mio augurio è tutto in questa idea: «Qui se a noi meridiana face/ di caritate; e giuso, intra i mortali,/ se di speranza fontana vivace».
Fra tutte le genti delluniverso sei fontana vivace di speranza, sei una sorgente continua della speranza, riproponi di continuo la speranza come significato del tutto, come luce della luce, come colore del colore, come laltro dellaltro.
Sei di speranza fontana vivace: la speranza è lunica stazione in cui il grande treno delleterno si ferma un istante. Sei di speranza fontana vivace. Senza speranza, infatti, non esiste possibilità di vita. La vita delluomo è la speranza, perché è alla speranza che io invito i vostri occhi a guardare. I vostri occhi che sono stati drizzati in questi giorni da tante voci sentite. Tra i mortali Tu sei di speranza fontana vivace. La figura della Madonna è proprio la figura della speranza, la certezza che dentro i padiglioni - direbbero i medioevali - delluniverso sei la sorgente di acqua che si sente, che va giorno e notte, notte e giorno.
Che questa fontana vivace di speranza abbia ad essere ogni mattina - ogni mattina - il senso della vita immediato più mordace e più tenace che ci possa essere. Siamo amici per questo. Restiamo amici; come, restiamo amici? Non possiamo essere che amici per questo. Anche nella decrepitezza dei miei anni volevo dirvi che la speranza è una - una! -, quella che ha come contenuto totale nella sua oggettività limposizione che dà di sé al mondo la Madonna: Tu sei di speranza fontana vivace. Che questa fontana sia vivace tutte le mattine, la mattina. Da un po di anni mi sono diventati abituali questi pensieri: spontaneamente uno è come assalito dalla gioia che se anche dura qualche istante, dura qualche istante, ma come emergenza della verità di tutta la vita.
Sei di speranza fontana vivace. Vi auguro che abbiamo ad essere compagni, sentirci amici fino nel fondo del cuore anche se non ci conosciamo direttamente. Ci conosciamo indirettamente, ma ancora di più che se fosse direttamente. Fontana vivace, Vergine Madre, termine fisso deterno consiglio. Che roba! Dirlo dopo settantanni è veramente impressionante. È evidente che non esiste niente di sicuro al mondo se non in questo. Ciao e scusate limpertinenza.
Luigi Giussani
Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso deterno consiglio
tu se colei che lumana natura
nobilitasti sì, che l suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese lamore
per lo cui caldo nelleterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se a noi meridiana face
di caritate; e giuso, intra i mortali,
se di speranza fontana vivace.
Dante