Tracce N.9, Ottobre 2005

Educare, il più grande rischio della vita
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La parola rischio non va tanto di moda, se non per qualche riferimento a questioni legate all'impresa o allo sport. Eppure in molti invocano, per una ripresa nei diversi settori della nostra società - dall'economia alla politica - una rinnovata capacità di rischio. Spesso si confonde il rischio con un improvvisato avventurismo, quasi un andare allo sbaraglio fregandosene delle conseguenze perché non si ha nulla di veramente caro da affermare e difendere. Chi invece intraprende una avventura, sia essa di tipo economico, culturale o sociale, sa che lo fa per incrementare qualcosa che gli è caro: il benessere della propria famiglia, dell'azienda o del popolo. Il rischio è una condizione implicita dell'azione, non un capriccio. Senza rischi, infatti, non cresce niente. Da qualche anno, nei più attenti esponenti della Chiesa, della cultura e della politica, si è fatta largo la convinzione che la prima emergenza sia quella educativa. In altre parole, si nota che la possibile decadenza che tocca diversi campi della vita individuale, familiare e sociale, dipende da una debolezza di proposta significativa per la vita. «A queste generazioni di uomini non è stato proposto niente. Eccetto una cosa: l'apprensione utilitaristica dei padri», ha detto don Giussani. La mancanza di una vera educazione, in un bambino come in un adulto, ha come esito un rapporto distorto, parziale, utilitaristico, "superficiale", quasi anoressico con la realtà. Il cerchio dell'interesse si rinchiude su quel che pare e piace. Vero o falso, giusto o ingiusto, buono o cattivo, tutto diventa relativo o, meglio, indifferente.

L'educazione, come ogni impresa, comporta un rischio. È sempre un rapporto tra due libertà, che mettono in campo il loro desiderio di conoscere e comunicare il bello, il vero e il buono che hanno scoperto per fare un passo. Il titolo che don Giussani, al cuore della sua avventura di pensiero e di uomo, volle per le riflessioni sulla sua esperienza coi giovani e gli adulti fu: Il rischio educativo. Per lui, lo spettacolo del mondo è innanzitutto la persona che rivela ciò che è nel rapporto con la realtà. Riproporne oggi una nuova edizione non significa solo rendere omaggio a un'opera che ha mostrato storicamente il proprio valore - i frutti del movimento educativo sorto da don Giussani sono visibili e stimati anche da chi si dice lontano ed è su posizioni culturali e religiose diverse -. Significa innanzitutto prendere sul serio l'adeguatezza di un metodo per il presente. E gettare, in mezzo al chiacchiericcio sull'attualità e sul futuro del mondo, la provocazione di alcune pagine rivoluzionarie per il pensiero dominante, che fa dell'assenza di ogni legame la legge del vivere, che allontana dalla realtà e impedisce il formarsi di un giudizio critico, non condizionato dal preconcetto, su ciò che accade.
La "battaglia " su Il rischio educativo nasce per la passione e il desiderio di non tirarsi indietro dalla sfida che si gioca nel tempo inquieto in cui siamo chiamati a vivere.