Tracce N.9, Ottobre 2017

Una differenza radicale
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Stavolta si potrebbe leggere Tracce partendo da un box. Lo trovate a pagina 22, nel servizio sulla Catalogna alle prese con il caos post-referendum. Il voto è stato a ridosso della chiusura in tipografia, non sappiamo che piega avrà preso la situazione - evidentemente seria e grave - quando il giornale vi sarà arrivato. Ma in quel testo, e nell’articolo che lo accompagna, c’è qualcosa di prezioso. È il racconto di un’assemblea di studenti avvenuta subito prima dell’1 ottobre. Di una ragazza che si è ritrovata accolta e abbracciata fino alla radice di sé, molto al di là delle differenze di storia, pensieri e posizioni politiche. E di un’amicizia che va in direzione ostinata e contraria rispetto al clima di risentimento generale.

Un fatto. Minimo, a prima vista assolutamente insignificante nella mareggiata che sta scuotendo la Spagna e, con essa, l’Europa, dove la spinta verso il “tutti contro tutti” appare sempre più forte. Ma decisivo. Perché indica una strada. Porta in sé un seme da cui può nascere - o rinascere - tutto: delle persone vive. Ragazzi che «si fanno domande, si interessano a ciò che accade intorno a loro, entrano in rapporto con gli adulti per affrontare i loro problemi, le ferite e i desideri. Si aiutano e si correggono». E che per questo non restano intrappolati nello schema della contrapposizione, nel “da che parte stai”?

Persone vive. E fatti, cose che succedono dove e come non te le aspetteresti, perché la corrente va dall’altra parte. La stessa radice che trovate nel “Primo piano”, dedicato di nuovo al lavoro - anche se ce ne siamo occupati per esteso pochi mesi fa - perché è un’emergenza reale. O nella testimonianza da Dubai, sul mare di umanità generato da un bimbo vissuto solo poche ore. Oppure, ancora, in altre parti di questo Tracce. Non sono formule, non offrono soluzioni al problema della disoccupazione, della malattia, delle fatiche di ogni giorno. Ma segnano una differenza radicale, perché accadono. E mostrano che in quelle fatiche c’è altro. Non oltre la realtà, ma dentro.

Che cosa è questo “altro”? Che natura ha, cosa c’è alla sua origine? Da dove sorgono fatti e persone così? Occorre rendersene conto, per non smarrire sul nascere quella prospettiva diversa che abbiamo visto aprirsi, quella letizia che vediamo accadere anche dove sembrerebbe impossibile.

In fondo, è questo il tema della Pagina Uno, che riprende la Giornata d’inizio anno di CL. È un aiuto a ripercorrere la nostra storia, anche personale, e insieme il filo dei fatti che accadono ora. Va paragonata a fondo con i nostri desideri, le nostre aspettative, il nostro cuore, e con ciò che vediamo accadere. Perché abbiamo bisogno più che mai di sapere se è vera la promessa che Cristo ha portato nel mondo, e che Julián Carrón, citando don Giussani, a un certo punto ha riassunto così: «È nel rapporto con Lui che possiamo sperimentare il centuplo: “Cento volte l’umanità che avete addosso fiorirà, fiorirà cento volte più che negli altri, e non ci sarà niente che la scomporrà, che la conturberà fino a farle paura, non avrete paura di niente”, mentre tutto si scompone appena ci stacchiamo da Lui».