Appuntamento il 24 novembre per la Colletta alimentare 2018.

Verso la Colletta/4. «Sono contento quando mi do»

Un collega un po' "chiuso" che davanti alla carità non si tira indietro. Perché? Verso l'appuntamento del 24 novembre con il Banco alimentare, un'altra testimonianza di come si può vivere la giornata della raccolta nei supermercati

Mi ha colpito don Giussani quando dice: «È un avvenimento che ci deve accadere dentro, perché quello che cerchiamo di fare non è un’associazione», che fa attività e tante cose. Un fatto su questo: c’è un mio collega di lavoro, operaio, che da qualche anno fa la Colletta alimentare con me e mi accompagna anche a portare i pacchi ad alcune famiglie bisognose.

È una persona molto caratteriale, particolarissima: non parla con nessuno, non partecipa mai a cene aziendali, alle feste quando uno di noi in ditta va in pensione, non prende parte mai a nessun gesto comune. Mi colpiva tanto e mi chiedevo: «A uno così, che cosa gli fa dire di sì alla Colletta? Dire di sì a una proposta in cui occorre una apertura umana incredibile? Perché lo fa?». Allora ho voluto chiederglielo. Mi ha risposto: «Sono contento quando io mi do. So di avere un caratteraccio, ma questa cosa che vivo è l’unica che mi fa aprire ad altri».

Questo fatto mi ha risvegliato, restituendomi la portata del gesto della Colletta e di quello che vivo. Ma non finisce qui, il mio collega si è prodigato quest’anno nel cercare altri volontari. Conosceva una associazione di carabinieri in pensione. «Posso invitarli?», mi ha chiesto. L’altra sera abbiamo fatto un incontro per preparare la giornata del 24 novembre e lui ha portato con sé anche il responsabile dell’associazione. E quest’anno ci saranno anche loro.

Tonino, Ascoli Piceno