Castel del Monte ad Andria

Verso le Europee. Quando il desiderio di bellezza rifiorisce

Una gita con gli amici a Castel del Monte. Un cuore che si riapre. Sembra un fatto lontano da temi come spread e reddito di cittadinanza. Invece ha a che fare con il bene comune. E con la possibilità di impegnarsi con una campagna elettorale

Frequento la magistrale di Scienze Politiche all’Università di Bari. Generalmente, il periodo elettorale suscita in me due sensazioni contrastanti. Innanzitutto esaltazione, perché vedo concretizzarsi ciò che studio e le forme comunicative per ottenere il consenso. Dall’altra parte provo fastidio perché, guardandomi intorno, ho l’impressione che la politica sia ormai fatta solo per gli esperti o per rispondere non ai veri bisogni delle persone, ma alla pancia e all’istinto della gente.
Leggere il volantino di CL, invece, mi ha liberato e messo in gioco. Partendo da quelle righe mi sono reso conto di più che la proposta di confrontarsi sulla politica e implicarsi con il bene comune altro non è che la possibilità di parlare e dialogare della vita e di confrontarsi con il desiderio del proprio io. Questo l’ho scoperto a partire da un fatto che è accaduto.

Il primo maggio io e la mia ragazza volevamo fare una gita a Castel del Monte. Subito, senza troppi formalismi, abbiamo condiviso questo nostro desiderio con alcuni amici ed è nata, quindi, la proposta di andarci insieme. A conclusione della gita, bellissima, uno di questi amici mi ha ringraziato della giornata insieme, perché quello che era accaduto aveva fatto rifiorire il desiderio di sconfinata bellezza del suo cuore, che qualche giorno prima era stato colpito da un grave fatto.
Ho compreso che questo era stato possibile a partire dalla proposta, semplice, di condividere il mio desiderio prima con la mia ragazza e poi con gli amici.

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Racconto questa vicenda apparentemente lontana dai problemi dello spread o del reddito di cittadinanza, perché è l’esperienza di bene comune più vera che mi sto portando dietro. Il mio desiderio e il mio tendere ha suscitato negli altri commozione e rilancio. Come dice il volantino: «Non è forse vero che prima ancora di trovare una soluzione ai mille problemi quotidiani, ciò di cui tutti abbiamo bisogno è qualcosa che sia capace di cambiarci lo sguardo, di farci riassaporare il gusto del vivere, ridestando la voglia di fare?».
Ho raccontato questo alla mia ragazza, la persona meno interessata alla politica che io conosca, che non si è mai implicata con essa, anche e soprattutto quella studentesca: il giorno dopo (alla vigilia delle elezioni del CNSU in università), si è lanciata con entusiasmo nella campagna, partendo dal giudizio che, se la politica nasce persino da un fatto così, allora vale la pena implicarsi.
Piervito, Bari



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