Europee. La sfida dei soldi spariti

Per un anno, Chiara segue un bambino aiutandolo nei compiti. Nasce anche un rapporto con la mamma, che però, l'ultimo giorno, le svuota il portafoglio. L'alternativa è tra bollarla come ladra e lasciar perdere, oppure sfidarla...

Quest’anno, su invito della suora della mia parrocchia, ho seguito nei compiti un bimbo di seconda elementare che ha una situazione familiare molto complicata. È aggressivo, irrequieto, agitato, ma molto intelligente. Nel tempo si è instaurato tra di noi un minimo di rapporto che mi ha permesso, in alcune occasioni, di “scalfire “la sua corazza di bimbo ribelle. Anche con la madre si è creato un piccolo rapporto di fiducia.

Sabato 25 maggio, ultimo giorno del dopo-scuola, il bambino fa i compiti, giochiamo insieme, anche con dei bambini più grandi. A un certo punto, mi fermo con la mamma a fare il punto della situazione e lei si dice contenta del percorso fatto insieme. Mi volto tre secondi lasciando la borsa vicino a lei… Quando mi rigiro, i soldi nel portafoglio si sono volatilizzati.

La situazione è imbarazzante, anche perché “casualmente” dalla tasca della sua felpa fanno capolino i miei 30 euro. Alla mattina avevo fatto un mini-pellegrinaggio con delle amiche al santuario della Madonna dei Miracoli e mi è venuto spontaneo chiedere a Lei di venirmi in aiuto.

Quindi, contrariamente al mio temperamento, sfido la mamma invece che chiudere la questione “bollandola” come una ladra. Le dico che quelli sono i miei soldi, di guardarmi negli occhi e, anche rispetto al rapporto che si era creato, di dirmi la verità. Aggiungo che per me la cosa finisce lì, ma di pensare a suo figlio e all’esempio che gli sta dando. Ma lei se ne va arrabbiatissima.

Addolorata, racconto quanto accaduto ad un’amica, dicendole anche che quella mamma non si era fatta minimamente problema a prendere i soldi... Nel mentre mi arriva un suo messaggio, in cui mi chiede scusa.

Non so se e cosa cambierà quanto accaduto, ma so che sono cambiata io. Ripenso al lavoro fatto sul volantino in preparazione alle elezioni: tutte le esperienze raccontate lì mi hanno fatto entrare più nel profondo della questione del bene comune.

LEGGI ANCHE Europee. Una comunione che cambia lo sguardo

La suora ha poi scritto per ringraziarci del cammino fatto insieme: «Grazie a Gesù che ci siete e che mi aiutate a dare a questi ragazzi una fraternità che a volte sembra solo un orizzonte lontano e che invece cerchiamo di costruire gratuitamente, gesto dopo gesto». La questione del bene comune e delle elezioni davvero non è finita il 26 maggio.

Chiara


«Da dove ripartire? Che senso ha impegnarsi per il bene comune? Tu che esperienza vivi?». Leggi il documento che CL ha preparato per le Europee e manda il tuo contributo a redazione@tracce.it