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«C'è sempre qualcuno con te»

Insegnante alle superiori, Maura a causa del Covid si ritrova in quarantena come i suoi alunni. E racconta di due ragazzi, di quello che vivono e di come tutti possiamo stare davanti alle fatiche «mai da soli»

Sono anche io in quarantena. Al tredicesimo giorno dal secondo tampone di mia figlia. Con varie classi e colleghi già in quarantena. E un’alunna di una mia classe positiva. I ragazzi erano in ansia perché lei glielo aveva fatto sapere per telefono. Ero entrata in classe e avevo capito che avevano bisogno di dialogare su questo. La comunicazione ufficiale è arrivata durante l’ora di lezione, dal referente Covid che è venuto a dirci che doveva allontanarci da scuola. Tutti gli alunni e alcuni insegnanti, tra cui io, che erano in quella stessa classe sabato. E i ragazzi? Chi quasi esultava, chi chiedeva.

Un’alunna è scoppiata a piangere. Mi sono avvicinata, mentre tutti telefonavano ai genitori per farsi venire a prendere. Le ho parlato, lei era preoccupata per la mamma che non è in salute, e per la sorella più piccola. Il babbo le ha abbandonate da tempo e non poteva essere di aiuto. Le ho detto di farsi coraggio, che magari si potevano far aiutare da un vicino, un parente, se era necessario, e che ero disponibile a farmi contattare a qualsiasi ora per difficoltà o problemi. Ci saremmo sentiti per mail o telefono. Il ragazzo autistico ha strappato un sorriso a tutti salutando forte: «Prof, distanti ma uniti!». Nel pomeriggio ho ricevuto da quella ragazza questo messaggio: «Salve prof, volevo ringraziarla per le parole che mi ha detto stamattina. Mi hanno confortata e mi hanno fatto capire che bisogna pensare in modo positivo. Mia madre mi ha assicurato che in qualche modo faremo, anche grazie all’aiuto dei vicini e di qualche amico. Buona giornata prof».

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Ho pensato che non sono stata sopraffatta dalla paura e dall’incertezza solo perché avevo ancora negli occhi quello che ho visto alla Giornata d’inizio anno degli adulti e a quella di Gioventù Studentesca; il volto di Carrón e quello di don Giussani che ho visto nel video sul profilo Instagram di CL per l’anniversario della sua nascita; il volto di Marcellino... E la gioia di aver ricevuto un messaggio da Giacomo, un ragazzo di Gs di seconda, dopo l’inizio anno: «Mi ha particolarmente colpito la canzone Favola e il discorso sull’incertezza che ha fatto Carrón. Infatti, anche se noi viviamo senza sapere mai quello che ci può succedere, non dobbiamo avere paura perché c’è “sempre qualcuno con te”. Questo qualcuno può essere sia Gesù, ma anche un amico, un familiare, magari perfino una persona che si conosce poco; che comunque è con te. Questo mi ha fatto capire che le cose nella vita, non vanno affrontate mai da soli, ma insieme». Si vede solo quello che si ammira.

Maura, Arezzo