Volontari della Giornata della raccolta del farmaco

Banco Farmaceutico. La carità ha operato ancora

Il freddo e il maltempo non hanno fermato la raccolta fuori dalle farmacie. Molti gli anziani. C'è chi chiede di donare le medicine della moglie morta. E sullo sfondo, l'appello del Papa. La lettera di una volontaria di Piacenza

Per raccontare la mia esperienza di volontaria alla Colletta del Farmaco di quest’anno non posso che partire dalle parole di papa Francesco, scritte in occasione della Giornata del malato, a cui la Colletta è collegata da sempre: «Davanti alla condizione di bisogno del fratello e della sorella, Gesù offre un modello di comportamento del tutto opposto all’ipocrisia. Propone di fermarsi, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale con l’altro, sentire empatia e commozione per lui o per lei, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza fino a farsene carico nel servizio».

Questa provocazione, oltre al ricordo dell’esperienza degli scorsi anni e al volto degli amici con cui ho condiviso il lavoro di preparazione alla Giornata, è stata una delle molle che anche in questo complicato 2021 mi ha fatto decidere per il sì ad esserci, anche se in una modalità ovviamente diversa: un volontario per farmacia e possibilmente all’esterno. Già quindi la partenza sembrava stavolta apparentemente in salita, anche se l’ormai storico gruppo di volontari a cui ho proposto il gesto in modo un pochino titubante, visti i disagi che avrebbero avuto, ha accettato comunque con entusiasmo la sfida. In più si sono aggiunte le condizioni meteo non propriamente favorevoli… Gelo e vento quasi siberiano!

Effettivamente mentre mi stavo recando alla farmacia assegnata, pur confortata dalle parole del Papa lette appena prima, mi chiedevo: chi uscirà oggi di casa con questo tempaccio? Beh, come sempre alla fine mi sono dovuta ricredere… Di gente ne ho vista tanta, il fatto di stare fuori dalla farmacia mi è anche servito paradossalmente ad avere più tempo. Più tempo per parlare con le persone in coda e per ascoltarle. Chi passa in farmacia in un sabato gelido non va per motivi banali... Ne ha proprio bisogno. Eppure quasi tutti mi prestavano attenzione, molti davvero interessati a saperne di più, diversi - soprattutto i più anziani - mi hanno anche raccontato di sé: un signore che mi ha chiesto commosso, facendo commuovere anche me, se poteva donare dei farmaci di sua moglie morta solo un mese prima. Non pochi sono usciti dicendomi di avere donato qualcosa.

LEGGI ANCHE - Prof e studenti. Un solo cammino

Si sentiva forte il bisogno, specie da parte di chi era più avanti con l’età, di poter scambiare una parola e riceverne qualcuna di conforto… Bisogno di speranza, lo stesso bisogno che anch’io portavo con me in quel momento. E anche i farmacisti hanno fatto la loro parte con entusiasmo e attenzione, ancor più degli scorsi anni vista la situazione. Questa è stata davvero anche la loro Colletta. Mi ha colpito il farmacista che, mentre ero entrata un attimo in farmacia per scaldarmi, stava porgendo a un cliente il volantino della Colletta invitandolo a leggere le parole del Papa... Una bellezza! Niente di scontato, soprattutto quest’anno. Non era scontato che tanti farmaci venissero donati, vista la situazione di fatica per tante famiglie. Eppure ancora una volta la carità ha operato.
Angela, Piacenza