Merano (foto: Wikipedia)

Merano. «Qualcosa opera attraverso il nostro niente»

Gli incontri dei "Cercatori del Graal" sono su Zoom da novembre. Gli adulti si chiedono: «Questa modalità basta ai ragazzi?». Difficile rispondere. Ma la lettera di una mamma, cambia prospettiva

È ormai da novembre che l’incontro settimanale con i ragazzini dei “Cercatori del Graal” (l’esperienza cristiana con i ragazzi delle medie) si svolge su Zoom. Un appuntamento gioioso in cui si lavora insieme, si guarda un breve video, si legge un’intervista (l’ultima volta quella alla mamma di Carlo Acutis) e poi ci si paragona con semplicità e senza timore. Un momento desiderato e atteso dai ragazzini e anche da noi adulti che però all’ultimo incontro tra educatori ci siamo chiesti se davvero questa modalità di incontrarci basti ai ragazzi. Io non lo so se basta.

Ma l’altra sera dopo il nostro appuntamento, una mamma mi ha scritto: «Oggi Giulia non aveva voglia di collegarsi, era appesantita, appiattita, stanca e quindi ho dovuto insistere perché lo facesse. Finito l’incontro si è aperta la porta ed è uscita. Era un’altra! Gli occhi vivi, luccicanti. Si è seduta a cena e ci ha raccontato di quello che vi siete detti inondandoci di domande. Grazie davvero per tutto il tempo che dedicate ai nostri figli».

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A noi a volte sembra non basti, ma Qualcuno opera attraverso il nostro niente. E a me succede come a Giulia; a volte appesantita, sconsolata, stanca, dopo una Scuola di comunità o un incontro con gli educatori del Graal, ritorno anch’io con gli occhi “luccicanti”.
Marisa, Merano