© Fraternità di CL

«Io sono con te, in questa compagnia»

Alcuni amici raccontano la propria esperienza e come è accaduta la decisione di iscriversi alla Fraternità

Credente dalla nascita, perché l’aria che respiravo era quella, sono sempre stata molto attiva nella mia parrocchia: catechista, consigliera, lettrice... Per anni, ho creduto che il cristianesimo consistesse nel praticare e nel servire la Chiesa, pertanto la mia vita è stata, e lo è ancora, sempre piena di cose da fare. Ma c’è un "ma". Con il passare del tempo - ho appena compiuto sessant’anni - si faceva sempre più urgente una domanda: è tutto qui? Perché, allora, mi sento mancante? Non trovavo immediatamente la risposta, ma lasciavo la domanda aperta.
Qualche anno fa, accade un fatto: vado a trovare un’amica seriamente malata, con un sentimento pieno di tristezza e di dolore per quanto sta vivendo e mi trovo davanti una donna lieta e serena, che addirittura mi consola. Cosa la sostiene? Mi chiedo. Al suo funerale vengo a sapere che era di CL.
Decido di muovermi, contatto una famiglia della mia città, che sapevo essere del movimento, e inizio un cammino alla ricerca di una risposta alle mie domande. Mi invitano a diverse iniziative: Scuola di comunità, assemblee, ritiro a Varigotti… Andrea si offre addirittura di accompagnarmi agli Esercizi spirituali degli adulti a Rimini.
Alterno momenti di entusiasmo a momenti di sconforto, ma incontro continuamente volti - Luigi, Mirella, Angelo, Daniela, Salvatore e Cinzia, solo per citare i primi - che, pur lasciandomi estremamente libera, non mi fanno mai mancare la loro presenza e amicizia. Comincio a capire che il mio modo di vivere non mi basta più, che il mio cristianesimo è ridotto, che ho bisogno d’altro, ma che da sola non posso nulla: era essenziale far parte di quella compagnia.
A giugno 2021, inoltro la domanda di iscrizione alla Fraternità di CL e attendo. Il 7 settembre, giorno della morte improvvisa e prematura di mio fratello, mi arriva la risposta: è stata accettata la mia richiesta. In quel momento mi sono sentita abbracciata e serena, sentivo che il Signore mi diceva: non avere paura, Io sono con te e sono qui presente in questa compagnia. Come Marta, che pur avendoLo conosciuto non l’aveva ancora incontrato veramente, sono oggi in cammino, certa che di una sola cosa ho bisogno, Cristo.
Mariastella, Somma Lombardo (Varese)


Dopo aver conosciuto il movimento nel 2020, mi sono iscritta alla Fraternità nel 2021 grata di aver incontrato in modo insperato quella corrispondenza cercata - sono quasi sessantenne - da tutta la vita.
I miei primi Esercizi spirituali sono stati una provocazione nella provocazione. Eccitata dalla possibilità di viverli “in presenza”, avevo quasi costretto la mia amica Lisa ad accompagnarmi in trasferta con l’unico gruppetto della provincia che si era organizzato per la convivenza.
Lei, conoscendo il mio forte desiderio di conoscere meglio gli amici - a causa della pandemia, gli incontri del nostro gruppetto erano online e poi solo qualche sporadico saluto a Messa -, aveva ceduto. Prima di Pasqua, mi ammalo di parotite. Dieci giorni di isolamento. Per le feste pasquali raggiungo la mia famiglia e prendiamo tutti il Covid. Prego e spero di negativizzarmi in tempo. Ma nonostante sette tamponi in sette giorni, per l’inizio degli Esercizi sono ancora positiva. «Elena, Elena, tu ti agiti per molte cose ma una sola è la cosa che conta, Maria si è scelta la parte migliore e non le sarà tolta». Ecco, questi Esercizi sono diventati un’immensa e insperata provocazione a mettere in discussione il mio desiderio di fare e vedere fatte le cose secondo i miei piani, perché l’unico bene è che io accetti le circostanze che il Signore sceglie per me e riconoscerLo presente. È stato proprio così. Il Signore non ha fatto mancare la sua dolce e pacificante amicizia che trasforma il cuore e i luoghi che abitiamo.
Elena, Reggio Calabria


Mi sono iscritta alla Fraternità dopo gli Esercizi del 2021, ai quali ero stata invitata da una collega. Posso dire che il desiderio di pagare il Fondo comune è stata la leva per la mia iscrizione, perché per me è il modo concreto di far parte di questa storia, insieme all’abbonamento a Tracce.
Magari sono due gesti piccoli per chi ha una folta Fraternità e la grazia di una costanza ai gesti proposti. Io sono una poveracrista, piegata da due anni di Covid, essendo direttore sanitario in una Rsa, e non basterebbero cento mail per raccontare cosa ho vissuto. Oltretutto non provo neanche troppa simpatia per il “ciellino” con la risposta sempre pronta. La mia Fraternità sono due amici del movimento che vivono a Merano mentre io sto a Chiavari. Per me è una questione personale con Cristo, e solo nel movimento ho trovato la possibilità concreta di vederLo in tutto, come dice Jovanotti: «Ti vedo scritto su tutti i muri, ogni canzone mi parla di Te». Posso guardare le cose, sempre e comunque - incluso il Covid e i troppi lutti familiari - come mio figlio guardò il suo primo panino con la mortadella: stupore e gratitudine.
Cecilia, Chiavari (Genova)


Io e mio marito siamo iscritti alla Fraternità dal giugno 2021. Io sono stata una ciellina adolescente, ma i tempi non erano maturi per me. Mi sentivo “stretta” e ho mollato. Dopo anni pieni di avvenimenti, di persone e interrogativi, una grave malattia mi ha buttato in faccia le vere domande della vita. E ho iniziato la mia ricerca. Non mi soffermo sui dettagli del mio peregrinare. Dico solo che alla fine sono tornata qui, perché ho capito che la mia vera casa può essere solo Lui, e che dentro questa casa ci sono tutti gli amici che guardano dalla stessa parte. Per mio marito, le cose sono andate un po’ diversamente. Ha avuto un cammino meno travagliato e non ha mai voluto condividere i miei “esperimenti”. Però gli amici di CL lo hanno conquistato e ha deciso di chiedere con me l’iscrizione alla Fraternità. Ringraziamo il Signore per la tenerezza con cui continua ad accompagnarci, anche attraverso l’accoglienza e l’amicizia del movimento.
Grazia Maria e Giuseppe, Brebbia (Milano)

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Ad aprile, ho inviato la mia richiesta di iscrizione alla Fraternità. Perché l’ho fatto? Sicuramente mi ha spinto un impeto di gratitudine per ciò che ho incontrato, per come si conforma al desiderio del mio cuore. Inoltre le parole di Davide Prosperi mi hanno sollecitata a una responsabilità del carisma incontrato. Capisco che per il movimento questo è un momento delicato e mi sono chiesta come o cosa potessi fare. La risposta che mi sono data è che il mio «ci sto, ci sono» può valere qualcosa, può testimoniare il mio credere in questa compagnia. Agli Esercizi spirituali ho pensato spesso a quanto le parole di padre Mauro Lepori c’entrassero con la mia vita e soprattutto con questa mia scelta. Anch’io vivevo con un cuore stanco, stanco della quotidianità, dei soliti discorsi, delle solite lamentele, del solito modo di affrontare la vita, con la pretesa di sapere già cosa avessi bisogno, come raggiungere la felicità. Era necessario che qualcuno mi richiamasse a fare un po’ di silenzio dentro di me. Quante volte, ultimamente mi sono detta: «Daniela, Daniela, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola cosa hai bisogno…». L’incontro con il movimento mi ha aiutato a iniziare un cammino di verifica della mia fede, verifica che vuol dire avere familiarità con Gesù e riconoscerLo in ogni cosa, in ogni persona che Dio mi fa incontrare, perché è Lui che mi ha voluto in questa vita, è Lui che tiene a galla la mia barca anche quando sono in difficoltà, se fosse per le mie forze andrebbe a picco non so quante volte.
La compagnia è importante, me ne accorgo giorno per giorno. Ricordo la bellissima riflessione di un’amica durante un incontro: «Quando cammini sulla sabbia i piedi affondano, fai fatica, ma se tu cammini nelle orme di chi è passato prima di te, che inconsapevolmente ti ha segnato la strada, allora fai meno fatica».
Seguire la Scuola di comunità è faticoso per me, devo leggere e rileggere le pagine perché mi pare di cogliere qualcosa, ma non fino in fondo. Ma so anche di non essere sola e questo mi dà conforto ed entusiasmo per non mollare, perché poi, mi rendo conto, mi aiuta e diventa chiave di lettura per quello che sto vivendo.
Daniela, Monza